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Chievres certo è buono et magni momenti, benchè lui dice in queste cose per non esser dotto besogna chel se reporti alli conselieri; questo solo è contrario che lui desidera quanto più può pacatamente far che Cesar ottenghi tutte le sue co rone et però presta orechie a' Germani et temporeggia al appetito loro in questa cosa di Luther per le promesse grandi le fanno di accompagnar Cesar alla corona di Roma, et lo aggabberano saltem, che per il presente non saranno nulla di quello Chievres desidera.

Tudensis ha composto una oratione contra li Lutherani la qual per questo harrei mandata, ma è scritta scorrettissima; Lui desidera molto che N. S. et V. S. Revma la vedi; mandarola per il primo. El detto Tudensis multum conqueritur de' sue bulle, et benchè credo, come intendo, che lui habbi torto contra Don Loys Caroz, tuttavolta per esser Tudensis appresso Cesar et Chievres summae auctoritatis et gratiae, ho per conselio da grande persone che N. S. el deverebbe compiacer, non dico di far iniustitia o torto ad alcuno, ma di veder che Don Loys con qualche altra promessa di Nostro Signore o recompensa lassasse tal beneficio. In questo non dico se non lo che me consiliano quelli che dicono esser servitori et grandi amici di Vostra Signoria Reverendissima, et sunt hic magni. Più volte el detto Tudense mi ha detto che ha fatto et fa in questa cosa di Luther tutto 'l possibile, loquendo et scribendo, ma che ben vede esse irritum laborem, et altri punti così passando, al che respondo quello me par el dovere per satisfarlo, et s'acquieta assai bene, et comprendo che perseverarà come commenciò. Ma se l' altro di a Moguntia torse un poco la coda fu forsi una monstra per venir al fatto suo, utcumque est multi faciendus, quia hic plurima potest, maxime in questa cosa per esser dotto et grato al Principe, nihil tamen peto praeter jus et fas.

El Cancelliere è gentil persona, et si porta bene, ma farà quanto vorrà Chievres qui plurimum movetur a Tudensi.

Pallentino multum se offert, ma questo si tratta nel Conseglio D'Alemagna, dove lui non entra; tutta fiata io non cesso raccommandarli la cosa.

El Duca di Alva in favore di Nostro Signore et della Chiesa si straccia li panni, con tanto fervore ne parla: Et in vero così fanno tutti li spagnoli, excetto li mercatanti sospetti

marani, li quali in Antwers et alibi favoreggiano a Martino, perchè ha detto, che nè heretici nè altri se debbeno abbrusciar, et questo che io scrivo, ancor che è da ridere, tuttavolta è vero che li marani il defendano quantum possunt verbis

tantum.

De l'Alemagna, el Moguntino qui plurima potest, monstra con parole essere tutto di Nostro Signore della Chiesa et di Vostra Signoria Reverendissima, come è tenuto et sua res agitur. Ma invero è tanto et buono et timido et respettivo di questi altri Principi et Gentilhuomini di questi paesi juxta patrias Cerimonias che invero fin qui l'harei voluto più caldo, come spero forsi che posthac el farà, nec est dubitandum de Animo et de voluntate, ma de più ardore el quale se li remette etiam per havere seco una caterva di Conseglieri supramodum Lutherani, dalli quali non se ne può disfare, per esser di antiqui servitori, et di primi, et quod peius est, quia profitentur se esse hostes Lutheri, quum tamen aliud faciant.

El fratello di Moguntino, lo Elettor, tutto sarà nostro, come promette el Cardinale; lui non è ancora venuto ad Caesarem, vederemo quello che sarà in Dieta. El Palatino è grande Amico del Saxone, tuttavolta ancor è del Moguntino, et spero bene di lui, si per meggio del Duca Friderico suo fratello, el qual è stato con Cesare in Hispania, et judicio omnium è il più gentil segnore et prudente et buono che sii non solum in Alemagna, ma ancor altrove, et a me fa grande ca

rezze.

Giovaraci ancora el Duca Wolfgango fratello di sopradetti, el qual è stato due anni continui mio auditore a Paris et non mancaranno li suoi altri fratelli, quorum duo sunt Episcopi, unus praepositus Aquensis.

El Saxone credo certo esser buono Principe ma esser sedotto da suoi consiglieri tutti scolari di Luther; intendo ancora, che lui è sdegnato per causa di una certa commendaria, della quale altre volte fu fatto coadiutor uno che fu a Roma, et si tien essere suo occulto figliolo extra matrimonium; Et essendo già a Bologna de ritorno per Alemagna et con la coadiutaria expedita, intendo che interim morite quello vec chio commendatore, et che non obstante la coadiutaria besognò pagar grande compositione a non so chi Cardinale; mi ha detto uno di suoi chel Duca per questo non pol acquie

tarsi; benchè è homo tacito et coperto che non dice l'animo Suo: L'altra causa del suo sdegno contro al Clero è l'odio che lui ha contra Moguntino, procedente per controversia et guerra di una terra nominata Erfordia, per la qual è odio intra loro mortale, et quod maxime miror, stanno insieme, et ragionano come fussero charissimi fratelli. Et mo parlamo delle cerimonie et simulationi di Roma? Con detto Saxone se tenirà ogni meggio si potrà per viam Caesaris et aliorum in Conventu proximo, et non omnino despero che non faciamo qualche buona opera.

El Coloniense Elettore è tutto unito con Moguntino, et in vero lui si ha portato molto bene et spero che si porterà meglio.

El Treverense è grande Amico di Saxonia, ma per essere homo savio ha fatto il debito et perseverarà, de quo nihil dubbito.

Li Reverendissimi Cardinali tutti in vero demostrano grande zelo ad ciò et se non faranno quello a che sono tenuti meritarebbeno mille . . . . . ma certo fanno l'offitio.

Liegge sempre al solito di quello suo libero et sboccaciato parlar, ma fu sempre buono ecclesiastico (quello che si dicano. altri) preterea ha ben causa morir per la Chiesa, et veramente se non fusse che parlando de Liege io son suspetto auderem dicere che lui è grandissima causa ed meggio di qualche buon successo fatto et ben mi pole credere V. S. Rma perchè fino ad un mese saranno quattr' anni che io sono servitor di quella et non di Liege, ad chi io non havea prima servito se non due anni et meggio, però non accade suspitione in tal cosa.

El detto Sor rabbia di questo desiderato capello et molte volte quando lo cerco adoperar in la impresa mia, me butta in ochio el fatto suo dolendosi chel si fa troppo penare et che sarebbe hormai tempo exaudir lo Imperatore; ma de questo nolo ponere os in coelum; pur non è mal advisar del tutto.

L'ep tridentino è buono supposito per noi, homo ortodoxo et qui potest apud Saxonem et che ha ingegno molto versatile, et pollicetur omnem operam come fino qui lui ha fatto.

Et Tergestino nunquam nobis deest. Et boni sono tutti altri episcopi, ma solo noceno in questo che perseverando sempre in victu et vestitu solito accresceno l'odio di Germani contro tutto l'ordine ecclesiastico, più assai di quello che

suapte natura sunt clericis oppido semper infensi, ut tradit antiquitas.

La facultà di Theologia ubique se porta ben per noi.

Sed prae caeteris et spes et ratio vincendi in Caesare tantum est, el qual sel persevera come ha comminciato, tutto se portarà ad vota et darasi pace alla Chiesa.

Contro di noi sono una legione di nobili, conti di Alemagna poveri, duce Hutteno coniurati, qui sitiunt sanguinem cleri et non cercano altro se non irruere in nos.

Li legulei et canstronisti di questi paesi tutti ci sono contrarii et manifestissimi Lutherani, così li maritati come preti, et ancorchè Martino Luther la loro professione ubique damnet, et cridi che si deverebbe abbrusciare a prima littera usque ad postremam, tuttavia sciochi ribaldi lo predicano et defendono, et questo viene perchè loro non sanno la scientia della qual fanno professione, ma nelli studii universali purchè siino addottorati senza haver studiato, regnano poi di essere oratori. Peggio di questi fanno morosissimum grammatistarum et poeticulorum genus, quorum Germania plenissima est; hi tunc demun putant se haberi doctos et praesertim graece, quando profitentur se dissentire a communi Ecclesiae via.

Gli Reuchliniani Luterani aut Erasmistae hanno composto dialogi contra di me et sono impressi, hanno affixo versi appresso il palazzo di Cesare a Colonia, dove dicono che io son transfuga delle buone lettere, assentator di cortesani, defensor di paediconi, boia, abbrusciator di buoni et santi libri, cioè di Luther et Hutten et mille poltronie, de quali me rido all'honor de Dio, ad tal che son fatto esule di tutta Germania et più me sono contrarii quelli che sono stati miei auditori, li quali me fuggono come excomunicato, et io similmente me rido; altri me veneno a disputar in defension di Luther, quali a confunder è facil cosa, nè pur si retrattano. Per Dio Revie Dne che le case signate per me me le negano con el mio danaro, volendoli pagar più che li altri et delent nomen meum e valvis et mille altre insolentie barbarice che è cosa di meraviglia et da non credere, et pur scrivolo aciò V. S. Ra sii a pieno instrutta.

Quello mi fa peggio che communi omnium rumore circumfertur, che Hutten con li suoi coniurati me cercano ammazzar, et sono advisato non solum io da mei amici, ma ancor proxime

alcuni Principi, et certi secretarii di Cesar hanno advertito Liege che mi admonisca, che io me guardi, che a gran pena la scaparò di questa Germania. Io più me dubbito in queste terre che in campagna, però sforzomi haver luoco appresso la Corte con grande spera et senestrezza, che certo ho una Camereta senza Camino in casa di uno povero, et patisco id quod numquam consuevi, che io sii ad frigora Rheni senza fuoco, qui consuevi Romae a Settembri ad Maium haver sempre fuoco et altre commodità, et a gran pena conservarmi sano. In questa casa è ci ben una stuffetta, in la qual a gran pena sta il pron . . . tanto fetida et sordida che malim mori frigore quam fetore, et sorde, et invero pocchi in questa terra se contentano di alloggiamento, ma io prae ceteris. Il che me adviene perchè non besogna che me allontani molto dalla Corte, per consilio di tutti; nè ho possuto haver altro loco, si che patientia; non so come me adviendrà qui di qualche malatia, fino qui me ho portato assai bene, Dei gratia praeter meam et omnium opinionem: In posterum fiat voluntas Dei. Non restarò gia per paura nè di febre, nè de nemici proseguire la catholica impresa. Questo ben supplico a Vostra Signoria Reverendissima che non pensi che io lo fenghi, perchè cosi é, ma sel accadesse altro de me, Che a Nostro Signore sii raccommandata l'anima mia, et a Vostra Signoria Reverendissima li mei fratelli, et questi servitori che sono qui al bene et mal meco. Grande et incredibile miraculo è che si trova religiosi d'altro ordine che Luther et monachi chel favoriscano per la vita, unum excipio fuldensem abbatem Nobilem virum educatum olim Romae, el qual se non fusse stato meco a Moguntia, certo me sarebbe stato fatto despiacer, iste semper et

totus noster est.

Item quasi tutto il clero, excetti li rettori di chiese parrochiali è soprammodo infetto, et quelli potissimum che sono promoti per Roma fanno peggio che gli altri. La plebe fertur praeceps ad dicta aliorum et si lassa transportar maxime a Moguntia et a Wormes, et in vero ancor altrove più et meno: sed Moguntia ab antiquo nequam ut in vetusto marmore sculptum esse mihi retulit Cards Moguntinus.

Et questi supradetti tutti in universum non si moveno, per che sapiino molto di fundamenti di Luther, del qual non adverteno se non la maledicentia et quelle satyre di Hutten, et già per

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