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LIBRO VENTESIMO.

ERANSI intanto adunati i grandi dell' esercito a fine di deliberare se dovessero impadronirsi di Venusa, piazza d'arme, usurpata già da Adrasto agli Apulj Peuceti suoi vicini ; i quali erano entrati in lega contro di lui per dimandar giustizia di tale invasione. Adrasto, a fine di calmargli, aveva data la città in deposito ai Lucanj; ma avendo guadagnato a prezzo e la guarnigione e il comandante, egli in realtà comandava in Venusa più dei Lucanj; e gli Apulj, i quali avevano acconsentito, che le truppe della Lucania ritenessero Venusa in custodia erano stati ingannati in quel trat

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Un Venusino, per nome Demofante, aveva offerto in segreto agli alleati di aprir loro in tempo di notte una porta della città. Questo era un vantaggio tanto più grande, in quanto chè Adrasto avea rinchiuse tutte le vettovaglie, munizioni, e attrezzi di guerra in una fortezza vicina a Venusa, che, presa la città, non avrebbe potuta fare acluna resistenza. Filottete e Nestore erano di parere, doversi profittare d' un' occasione si fortunata; e tutti gli altri duci, affidati al senno di quei due, ed abbagliati dall' utilità di una sì agevole impresa, applaudivano al loro sentimento: ma ritornato Telemaco al campo fece ogni possibile sforzo per distornargli dall' eseguir tal progetto.

Io so bene, diss' egli, che se mai uomo ha meritato

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a mérité d'être surpris et trompé, c'est Adraste, lui qui a si souvent trompé tout le monde. Je vois bien qu'en surprenant Venuse, vous ne feriez que vous mettre en possession d'une ville qui vous appartient, puisqu'elle est aux Apuliens, qui sont un des peuples de votre ligue. J'avoue que vous le pourriez faire avec d'autant plus d'apparence de raison, qu'Adraste, qui a mis cette ville en dépôt, a corrompu le commandant et la garnison, pour y entrer quand il le jugera à propos. Enfin je comprends, comme vous, que, si vous preniez Venuse, vous seriez dès le lendemain maîtres du château où sont tous les préparatifs de guerre qu'Adraste y a assemblés, et qu'ainsi vous finiriez en deux jours cette guerre si formidable. Mais ne vaut-il pas mieux périr que vaincre par de tels moyens? Faut-il repousser la fraude par la fraude? Sera-t-il dit que tant de rois ligués pour punir l'impie Adraste de ses tromperies, seront trompeurs comme lui? S'il nous est permis de faire comme Adraste, il n'est pas coupable, et nous avons tort de vouloir le punir. Quoi! l'Hespérie entière, soutenue de tant de colonies grecques et des héros revenus du siége de Troie, n'a-t-elle point d'autres armes contre la perfidie et les parjures d'Adraste, que la perfidie et le parjure?

Vous avez juré, par les choses les plus sacréés, que yous laisseriez Venuse en dépôt dans les mains des Lucaniens. La garnison lucanienne, dites-vous, est corrompue par l'argent d'Adraste; je le crois comme yous mais cette garnison est toujours à la solde des Lucaniens; elle n'a point refusé de leur obéir; elle a gardé, du moins en apparence, la neutralité. Adraste pi les siens ne sont jamais entrés dans Venuse: le traité subsiste; votre serment n'est pas oublié des dieux.

Ne

sorpresa ed inganno, questi è Adrasto, egli il quale ha a sì sovente ingannato ciascuno. Vedo bene che impossessandovi di Venusa per sorpresa, v' impadronireste di una città la quale è digià vostra, perocchè ella appartiene agli Apulj vostri alleati. Confesso anche, potersi ciò fare con tanta più apparenza di ragione, chè Adrasto, il quale ha data altrui in deposito la città, ha comprato il comandante e la guarnigione, per potervi entrare quando stimerà ciò opportuno. Comprendo, finalmente, al pari di voi tutti, che presa Venusa, sarebbe il dì appresso in poter vostro la fortezza, ove Adrasto ha radunate le sue provvisioni da guerra, e per tal modo terminereste in due gioni questa guerra sì formidabile: ma non è egli meglio perire che vincere con tali mezzi? E egli necessario di respingere la frode colla frode? Si dovrà egli dire, che tanti Re uniti in lega per punir l'empio Adrasto de' suoi inganni, siano essi medesimi al par di lui ingannatori? Se a noi è permesso d'imitarlo, egli non è più delinquente, ed abbiamo torto di punirlo. E come! l'Esperia intera, sostenuta da tante colonie greche, e da tanti eroi tornati dall' assedio di Troia, non ha ella contro la perfidia e gli spergiuri di Adrasto altre armi se non la perfidia stessa e lo spergiuro?

Avete guirato per tutto ciò che vi ha di più sacro, di lasciar Venusa in deposito ai Lucanj. Voi dite che la guarnigione loro è segretamente guadagnata da Adrasto, ed io son dello stesso parere; ma intanto detta guarnigione è finora al soldo dei Lucanj; non vi ha ricusata obbedienza; e mantiene, in apparenza almeno, la promessa neutralità. Per altra parte nè Adrasto nè i suoi non son mai entrati in Venusa; e sussistendo per tal modo il trattato, gli Dei non sonosi

scordati

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