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Chi scriverà sensatamente le istorie di tali sterminati eventi, narrerà che l'opinione dell'Europa prese parte per la causa del diritto naturale e della libertà umana.

Non mancarono menti perfide e glaciali che confusero la parola d'ordine del Sud santità e perpetuità della schiavitù nell' altra di resistenza alla supremazia del Nord, e propugnarono un preteso diritto di separazione per le differenze di clima, di civiltà, di storia, di religione, di costumi.

Non credo che siasi fatta maggiore offesa a questo potentissimo e inviolabile diritto di nazionalità, che io disposai propugnandolo, che di averlo chiamato a giustificare la guerra di se

cessione.

La Federazione del Sud, poichè voleva tenere col terrore e col flagello, come cose e proprietà, uomini numerosi, diseredati d'ogni umano attributo, non avrebbe potuto costituire nazionalità vera e compatta.

Gli Stati nazionali vogliono eguaglianza, libertà, spontaneità di unione tra gli uomini.

Il diritto degl'individui è fondamento del diritto delle nazioni, perchè l'aggregato di quelli, secondo l'azione di elementi storici e naturali, concorre a formare le nazioni. Quindi l'uno all'altro deve andare innanzi.

Agli errati e perniziosi pensamenti di alcuni

scrittori, che rimasero perdenti nel disegno di sperdere il retto sentimento del pubblico si unirono i mancamenti della politica, facile sempre a piegar sull'errore, avendo costume di seguire le vie consuete e frequentate dalla vecchia diplomazia.

La carestia del cotone, la vieta massima della supremazia marittima ambita dall' Inghilterra, avranno forse fatto desiderare alla politica inglese il termine di quella guerra civile con lo smembramento dell' America e col ritorno al lavoro coloniale.

Non giudico partito savio e prudente di avvisare in questa esposizione di fatti alcun mio. particolare convincimento. Narro, non giudico.

Poichè il Nord ebbe costretti all' ubbidienza gli stati ribelli e ricomposta l' Unione federale, si fece a presentare reclami contro l'Inghilterra per mancati doveri di neutralità.

Il soggetto dei reclami prese il nome speciale di questione dell'Alabama, dal nome di uno dei legni corsari, che stettero a servizio dei ribelli e che fu strumento di rapina e di esterminio. Esso si raccoglie nei seguenti capi.

Sostiene l'America che la Gran Bretagna tenne malevola condotta verso gli Stati Uniti dal principio alla fine della ribellione.

1. Per avere il governo di S. Maestà inglese precipitosamente, per disegno prestabilito e per

dare un appoggio morale alla ribellione, riconosciuto uno stato di guerra e i diritti di belligeranti ai combattenti del Sud, quando non esistevano le condizioni di tale riconoscimento.

2. Per aver mancato ai seguenti doveri di potenza neutrale, cioè:

a) di non aver fatto tutte le diligenze necessarie per impedire nei limiti della sua giurisdizione territoriale che navigli, armati ed equipaggiati prendessero il mare, quando si avevano sufficienti motivi per pensare che fossero destinati ad incrociare e far atti di guerra.

b) Di aver permesso e tollerato che il belligerante del sud si servisse dei porti e delle acque inglesi, rinnovasse ed aumentasse le sue provvigioni militari e facesse provvista di armi ed accolta di uomini.

c) Di aver mancato di punire coloro, che violarono i doveri della neutralità nella sua giurisdizione.

Per i quali sommi capi di lamento ben si scorge aver l' America stimato l' Inghilterra quale nazione uscita fuori i precisi rispetti della neutralità e fatto e tollerato atti d'inimistà.

Ma innanzi la convinzione di sì patite ingiurie il governo americano non stette con la spada nuda in mano, pronto alla zuffa, sibbene dimostrò animo di contentarsi di pacifiche riparazioni; dall' altro canto gli uomini di Stato

d'Inghilterra giudicarono opportuno di devenire a diplomatiche negoziazioni per sfuggire a sanguinosi cimenti.

Non mi pare opportuno il discorrere largamente de'varii componimenti proposti.

Nell'anno 1869, una convenzione sottoscritta tra l'ambasciatore americano a Londra, Reverdy Johnson ed il Ministro degli affari stranieri d'Inghilterra, Lord Clarendon, pareva che avesse aperto un adito alla soluzione; ma invece il dì 13 febbraio dello stesso anno il Senato di Washington negò l'approvazione al trattato, poichè l' ebbe riprovato il Senatore Sumner, accusandolo di considerare una grande quistione d'interesse nazionale come una meschina quistione di argento.

Nella primavera dell'anno 1871, cinque commissarii scelti dalla Gran Bretagna ed altrettanti dagli Stati Uniti si riunirono a Washington per cercare un novello ed amichevole componimento.

Numerose adunanze di questa conferenza diplomatica detta dell' Alta Commissione, ebbero per risultamento il presente trattato di Washington.

I processi verbali contengono la relazione di questi negoziati, ch'è mestieri riferire.

Nel protocollo della trentesimasesta conferenza si legge :

« Nella conferenza del dì 8 marzo i commissarii americani dichiararono che il popolo ed il governo degli Stati Uniti erano convinti di essere stati vittime di una grande ingiustizia; che il commercio di questo paese e i suoi materiali interessi avevano sofferto danni e perdite considerevoli; che la politica seguita dalla Gran Bretagna durante la recente ribellione degli Stati del Sud n'era stata la causa.

Gli avvenimenti, che si erano prodotti in Inghilterra e nelle sue colonie, avevano fatto nascere negli Stati Uniti sentimenti, che il popolo americano non poteva desiderar di conservare verso la Gran Bretagna.

La storia dell' Alabama e degli altri corsari, aggiungevano eglino, che erano stati preparati, armati ed equipaggiati e che avevano aumentato le loro forze nei porti della Gran Bretagna come pure in quelli delle sue colonie, e gli atti, di cui questi navigli erano stati autori, avevano cagionato perdite dirette importanti; le loro operazioni avevano avuto per risultamento la cattura e la distruzione di una grande quantità di navi e de'loro carichi; per altra parte l'inseguimento di questi corsari aveva cagionato alla nazione spese considerevoli; questa situazione aveva costretto una parte della marina mercantile americana a passare sotto bandiera inglese; donde perdite indirette.

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