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farsi in Rota et per notarii di quella; si ita est che Sua Santità imponat silentium vel suspendat prosecutionem litigiorum per el presente, tanto che passa questo furor.

Particularmente besogna che V. S. Rma faci con el Rdo Episcopo Casertano che sua Signoria se deporti de una certa prebenda monasteriense ad quam ipse habet ius vigore reservae cum derogatione concordatorum, donde ne voleano far qui grande querela, ma el cancelliere coloniense mio amico et honoratissimo homo et buono ecclesiastico me ne ha advertito per sue lettere, le quali io mando; donde quelli a chi V. S. Ra commetterà queste cose ne potranno pigliar informatione, et certo non è cosa per il S Casertano una prebenda monasteriense; però, se si pote, bono sarebbe chel compiacesse a questoro, attenta detta derogatione la qual fa strider il mundo. Item il Signor de Armerstorff camerieri che dorme in camera di Cesar molto al suo segnor grato, si lamenta del Ro Cardinale Egidio di certa prepositura, vigore cuiusdam reserve; ma più si dole de Mons' Enckewoirt a chi lui et per lettere di Cesar et sue havea raccommandato la cosa sua, et taxalo o de fraude o de negligentia: Cesar ore suo me ne ha parlato, però ne ho scritto ad ambedoi et ancor supplico a Vostra Signoria Reverendissima se degni far trattare cum el Reverendissimo Cardinale predetto, che si degni o contentar detto camerieri, ò almeno scriver di sorte, che Cesar con detto camerieri cognosca che non se li fa torto; questui è di assai importanza, et fino quì stato buono ecclesiastico al presente commincia a stridar et far el Trenta para, se non se li fa ragion, come lui dice; mando la sua propria instruttion ancor che la sii in Francese, non ho tempo di tradurla.

Un'altra causa de un honestissimo Gentilhomo praeposito hildesemense et canonico Moguntino buon servitor di Nostro Signore et dotto et daben, la qual se così è come lui narra, certo è molta strania, et doliomi che l'habbi tal controversia cum Messer Ja: Questemberg, el qual ancora che mi sii in luoco di padre, tuttavolta per il ben publico son costretto a scriver et contentar questoro. Un' altra di quello medesimo contra un altro; mando le sue instruttioni, Vostra Signoria Reverendissima si degni le cometter, et far che di qui questoro habbiino qualche resposta che io ho fatto l'officio che me hanno requisito.

Item scrissi alli di passati sopra certa unione in oppido Scheltstadiensi della qual ne è informatissimo il Rmo Sr Card1o Campeggio; in hoc oppido sta gran fundamento et speranza delli Lutherani che sono al Reno, et ci sono de' buoni ingegni; però sarebbe buono che Sua Santità gratificasse a quello populo per poterlo haver ad nutum suum contra li detti Lutherani et si le potrà scriver un breve de questa sententia che me ha formato et datomi un secretario di Cesar; mando la copia, nè besogna in questi casi haver tanto rispetto a quelli che dicono haver jus quesitum, perchè Sanctissimus Dominus Noster ad evitandum tantum malum potest etiam auferre beneficia pacifica et dare aliis, et di questo ne prega assai el supradetto secretario che ha gran credito con li Lutherani, et mostra voler fare assai in redur molti presertim di detto oppido Sheltstad. Ipse est Jac. Spieghel che vol omnino esser buon servitor di N. S. et di V. Sia Revma

Quello libretto che io mando con titulo Constantis Euboli Moventini è sta fatto dal curato di detta terra dottor theologo, nominato paulo Phrygio, et questo me ha detto secreto el sopradetto amico che me ha dato esso libro, et dubio procul promette che quello suo populo farà ogni demostration, se N. S. li gratifica et simul scriva un breve ut supra.

Mando preterea una informatione Capitonis doctoris theologi el qual sta con Moguntino; questui communi omnium opinione è stato sempre della secta Lutherana; ma al presente per il patron è mutato, aut saltem dissimulat, et pur spesso intendo che nelli colloquii retorna al vomito, il che non me lo nega, ma dice far per descoprir l'animo delli altri, la qual excusatione ancorchè inepta pur io fengo mangiarla et mostro haver ogni mia fede in lui; buono sarebbe, se possibile, è che N. S. i contentasse perchè è dotto et facundo et multum potest prodesse et obesse.

Supplico a V. S. Rma se degni dar commissione ad alcuno che, con la più dexterità et maturità se pole, vedi far contentar questoro, perchè molto giovarà a prohibir maggiori tumulti in questa natione in tal modo concitata che non ci vedo cosa buona praeter Caesarem. Et a quella genibus flexis baso le Wormatiae. VI Februari MDXXI.

Balan, Documenta Lutherana.

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20.

Cuiusdam epistola de Rebus Germanicis.
(Arm. II. Caps. 1. N. 81.)

(7. Februarii 1521.)

et

Reverendissimo Monsignor mio observandissimo. Hoggi è intrato il Marchese Brandeburgense molto bene a ordine et cum una bella compagnia; hora ce sonno tutti li electori, ma prima che lui fusse venuto, già tre volte la Maestà Cesarea cum li altri electori et grandi se erano adunati insieme et per anchora non s'è potuto intendere cosa certa di quello habbino proposto. Tamen se dice certe cose generale, cioè che S. M. li ha regratiati de la election loro facta in persona sua, che per non haver havuto tempo lui de visitare li populi de Spagna facevano gran novità et che per questo respecto l' era forciato retornare per remediargli, et che 'l li pregava volessero finir questa dieta et fare electione de persone idonee et iuste per governare in absentia sua la Germania et administrargli iustitia, et che concordato che l' havesse le cose de Spagna, dipoi daria principio alla expeditione de Italia; de sorte che qui se ten per fermo che fra dui mesi Sua Maestà andarà in Fiandra et al bon tempo se imbarcharà per Spagna, et chel sia vero credo che l' andata del gran Scudero in Fiandra non fosse per altro, se non per fare che questi electori accelerassero la dieta et per demonstrare a Spagnoli che S. Maestà havea comenciato a dare principio a l' armata per volere andare, aciò non facesseno altre novità; alchuni dicono che S. Maestà menarà X in XII mila lancechenec, el che è credibile, perchè l' altro giorno, essendo io dal gran Cancellero sentì che uno della Cova mandato dal Contestabile al re, gli disse havere facto intendere alla Maestà Cesarea per parte dicto Conestabile che la non andasse senza gente, et se non bastava menare todeschi, menasse turchi. Altri vogliono dire che li electori et altri Germani già hanno commenciato a parlare de la expeditione de Italia, cosa che poteria essere, ma non la posso credere, per non esserci dinari. Tamen poteria essere che, trovandosi li grandi ben disposti et le terre franche cum gente et dinari, de li quali credo ne habbino grande carestia, Sua Maestà faria dicta impresa, per far come gli disse el duccha d' Alba, che volendo governare S. M. Spagna

tornasse in quelle bande, et che volendo governare la Spagna, la Magna et tutte le altre sue provincie venesse in Italia. Se Sua Maestà torna in Spagna, come se dice e se vede cum effecto che hora partirà el Vicecancellero da Ragon per Spagna, et a l'ultimo di questo se dice partire el resto del Consiglio, dubitase grandemente che, partita sia, questi alemani faranno molto peggio che Spagnoli, perchè dicono che in Germania è la sede del Imperio et che non comportarano vaddi in altro loco; de sorte che S. Maestà se vedarà pocha contentezza in questa sua grande Monarchia.

Il Signor infante se expecta in breve, et gionto che serà lo accompagneranno cum la moglie secundo se dice, et daranno la sorella sua al Re de Ungaria.

Monsignor de Chievres martedì matina fece un banchetto a tutti li grandi de Germania che sonno qui; dicto banchetto. fu belissimo et dopoi se giochò.

S'è ditto che 'l Re christianissimo hora cercha la investitura del Duchato di Milano, lassando libere quelle cose de Fiandra et del contà d' Artoys, perchè le appellationi de le cause vanno a Pariso, et per questi respecti poteria esser che l'uno et l'altro se componerieno.

La matina de la Candelera la Maestà Cesarea fece invitare tutti li Alemani alla Messa et tutti portaveno le loro candele cum l'arma sua, perchè così è la consuetudine. Sua Maestà mandò etiam a invitare el Duccha Dalba volesse far el simile; lui mandò a dirgli che l' era vassallo del Re Spagna. et non del Imperio, et cossì non gli volse andare et non senza causa, però che quando commenciorno la dieta, trovandose lì lui a sedere, etiam chel fusse in loco basso, non di meno li Todeschi el volsero cavare de lì et lui alla prima non se volse levare, dicti Todeschi andarono dal Re et S. M. mandò a dirgli chel se levasse et lui se partite. De quello feceno al Nuntio de N. S. et a quello de Franza et de Venetiani non lo scrivo, perchè existimo l' habino scritto loro. Invitorno li oratori Mori de li Gierbi et quando introreno in la dieta se cavorno le scharpe portandole in mano a fare reverentia al Re, et pareva che pianghesseno et non volevano sedere per modo alchuno, de sorte che ogniuno comenzò a ridere; pur al fin se lassorno redure et li feceno sedere.

Horamai serano quindeci giorni che un certo Anchise

homo del marchese de Mantua arivò qua; me son sforciato de intendere quello lui va facendo et sel sta qua a nome del Marchese, et anchora non ho possuto intendere altro se non che l'ha menato a presentare certi cavalli a Bavaria alli Ducchi in nome del dicto Marchese, et dipoi è arrivato sin qua. A questi giorni la gente de Mons. d' Anchona per mezzo de Sedunense et di Legge haveva havuto la promissione che '1 Ke gli darrà el placet de Calix, aciò lo potesse renunciar a suo nepote, et quando l'è stato per volere sollicitare la expeditione, il gran Mastro cum Chievres l'hanno impedita, volendo prima che 'l Cardinale prometta de resignare el vescovato Daras in Artoys al figlio del gran Mastro dicendo poi fargli dare una recompensa dal re

El Re de Datia è andato in la provincia de la Svetia qual prese un anno fa et in la cità de Stocholme ha convitato ottantatre persone, fra le quale erano dui vescovi a un banchetto, et haveva dua milia soldati lancechenec ben armati, et magniato che hebbe S. M. le fece fare pregioni tutti et la notte li fece decapitar, et dipoi butare sopra un focho, et più un capitanio qual era morto de sei mesi avanti che si era retrovato contra el prefato re quando prese dicta provincia, lo fece cavare de la sepoltura et gitare nel focho cum li altri.

A questi giorni in Saxonia un certo prete dicendo mal del Luther, li adherenti soi lo andorno a lapidare come se fece Sancto Stephano cum li saxi, et più andorno a la casa de Jo. Echio, ma lui fugite et quelli servitori o altri che trovorno in casa fureno gitati fora de le fenestre et uno ne morse. La epistola inclusa l'altra matina fu presentata al Re et S. Maestà subito, senza vederne parola, la strazò publicamente.

Sonno tri giorni che parlando Mons. Rmo. Sedunense cum certi altri gentilhomini de questa materia del Luther, S. Signoria Rma. disse dubitare grandemente che, partito che fusse lo Imperatore, queste bestie non se alienassero da la devotion Romana et che li preti non patesseno et che l' haveva parlato cum molti de questi grandi, et quasi tutti li trovava inanimati contra la corte di Roma solum per le cose havevano saputo et veduto, presertim de lo Arcimboldo che haveva facto mille poltronerie et cum li frati de li ciocholi cavato quanti dinari erano quì et dele signature che se facevano in corte di Roma in derogare a indulti e molte altre cose, et

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