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E dågli di fortezza il primo ammanto;
Umil, devota, obediente e buona
E al bene operar fervente e prona.

Dice la MADRE alla figliuola:

Or che tu sei de l'abito vestita,
Come è il tuo cor, figliuola mia, contento?

Risponde la FIGLIUOLA:

Non fui mai tanto lieta alla mia vita.
O che decoro e felice ornamento!
Rimanti, mondo; io fo da te partita;
Ogni cosa mortal va come un vento.

Dice la MADRE:

Il segno della croce e l'orazione
Rimedio è sempre d'ogni tentazione.
Segue la MADRE dicendo a Madonna:

Io vorrei or da voi pigliar licenzia:
Il partir mi raddoppia poi la pena.
S'io fo da te, figliuola, dipartenza
Sarà la madre tua di doglia piena.

Risponde la FIGLIUOLA:

Jesù sia sempre teco alla presenzia,
Pur che tu sprezzi la vita terrena.

La MADRE dice alle suore:

Or oltre, tutte in pace rimarrete.

Dice la FIGLIUOLA alla madre:

La dota mia a' poveri darete.

Eufrasia si parte e un POVERO gli dice:

Madonna, in carità vi vo' pregare
Che per l'amor di Dio mi rivestiate.

Un ALTRO POVERO dice:

E io che a gran fatica posso andare,
Qualche soccorso al poveretto date.

EUFRASIA risponde a' poveri :

Di ciò ch'i' ho, ve ne vo' parte fare,
E quando questo manca e voi tornate.

Un POVERO dice:

Idio sempre vi guardi

EUFRASIA dice:

E così sia;

Or su, restate con la pace mia.

Tornata EUFRASIA a casa, dice da sè piangendo:

Or conosco io quel ch'è esser soletta !
Cerca pur, Eufrasia, quanto vuoi !
Figliuola, ecco tua madre che t'aspetta :
Odi quanto son gravi e' dolor suoi.
Jesù, l' ancilla tua dolente accetta
Ch' altro tesor da lei aver non puoi:
Volan gli spirti al ciel per farti segno
Ch' io ti vorrei fruir nel santo regno.

MADONNA dice alle suore:

Andate in caritate a ritrovare
Eufrasia, qual io voglio al monastero;
Dite che venga senza dimorare,
E a bocca dirogli el mio pensiero.

Una SERVIGIALE si parte e va ad Eufrasia e dice:
Madonna nostra vi vuol favellare,

E di quel ch' ella vuol saprete il vero.

EUFRASIA risponde partendosi:

Or oltre io vengo, Dio laudato sia,
E voi venite meco in compagnia.

Giunta Eufrasia al monasterio, MADONNA le dice:

Di quel ch' io ti dirò, figlia diletta,
Non ti turbar, chè così piace a Dio:
Sappi che il tuo marito in ciel t'aspetta
Con somma pace e cordïal desio.
A tanto gran tesoro essendo eletta,
Non ti curar di questo mondo rio:
Se Dio ti chiama e che miglior bonaccia,
Tardi o per tempo ognun la morte spaccia.

EUFRASIA vedova rallegrandosi dice:

1

O che dolce novella il mio cor sente!
Or ti potrò, dolce Jesù, fruire :
Destati, cieca sorda e bassa mente,
Il Signor picchia, or è tempo d' aprire.
Non sai tu, cor mio dur, chi non si pente
Idio lo fa nel fuoco eterno gire?

Che il creatore la creatura chiami

Non so che grazia in terra maggior brami.

1 Così le varie stampe, con manifesto errore di senso.

EUFRASIA segue volendo vedere Eufrasia sua figliuola:

Poi che questo, Madonna, al Signor piace Fatemi la mia figlia qua chiamare.

MADONNA dice alle suore:

Andate un po' per lei, che venga in pace.

La MADRE dice alle monache:

Presto, perch' io mi sento consumare.

Una MONACA dice a Eufrasia monaca:

Idio ti faccia de' suoi don capace:
Vien, che Madonna ti vuol favellare.

EUFRASIA monaca dice a Madonna:

Madonna, che vi piace? io son venuta.

Risponde MADONNA:

Ecco tua madre; non l' hai tu veduta?

Resta con essa lei quanto ella vuole,
E quanto ella t' impon, tanto si faccia.

La MADRE dice alla figliuola:

Ascolta con amor le mie parole,

E quel che piace a Dio fa' che a te piaccia:
Lassarti sola, e' me ne increscie e duole.

La FIGLIUOLA risponde:

Madre, nessuna infino a or ti caccia :
So che Madonna e tutte l' altre suore
Ti portano un perfetto e santo amore.

Dice la MADRE:

Sappi, figliuola mia, che prestamente
Debbo passar di questa mortal vita:
Però, figliuola mia dolce e clemente,
Sopporta in pace questa mia partita.

Piangendo la FIGLIUOLA dice:

Si aspra doglia, madre, il mio cor sente,
Ch' io resto pel dolor quasi smarrita;
Orfana, afflitta, derelitta e sola
Dunque tu lasserai la tua figliuola?

Se Dio ti chiama, e io con teco ancora
Posso a tanto trionfo pervenire?

La MADRE dice:

Chi per Jesu, figliuola, più lavora
Maggior tesoro in ciel gli fa fruire.

Passa via il giorno, l'anno, il mese e l'ora ;

Cosa non è più certa che 'l morire;
Se Dio ti serba, a maggior gloria fia;
Spera pur nel Signor, figliuola mia.

Risponde la FIGLIUOLA:

Madre, sendo io vestita di tue spoglie
La carne,
el senso e la ragion mi tira:
Omè, chi pon riparo a tante doglie!
Omè, ch'indarno il mesto cor sospira!
Mondo crudel, chi de' tuo frutti coglie
Guardisi ben, perchè la ruota gira:
Pietà, pietà, dolce Signore e padre,
Fammi morir con la mia cara madre.

Dice la MADRE:

Figliuola, quel che piace al magno Dio
A noi con tutto il cor debbe esser grato;
Tu vedi quanto il mondo è falso e rio:
Crescon gli affanni insieme col peccato;
Pensa che gaudio sentirà il cor mio
Quando io vedrò Colui che m' ha creato.
Madonna sia tua madre, il padre eterno
Sarà la tua speranza e 'l tuo governo.

A lor con ogni studio e diligenzia
Come fedele ancilla, servirai;
E'l giogo della santa obedienzia
Con pace e carità sopporterai;
Quanto più aspra fia la penitenzia
Tanto nel ciel maggior premio n'avrai;
Questo sia in brieve il testamento mio:
Dà ogni cosa per l'amor di Dio.

E voltasi EUFRASIA vedova a Madonna, segue e dice:
E voi, dolce Madonna e care suore,
A Dio, vi lasso, rimanete in pace;
Pregate tutte in carità el Signore
Acciò ch' io sia di tanto ben capace.

MADONNA confortandola dice:

Figliuola, abbi Jesù sempre nel core,
Ch' ogni altra cosa è misera e fallace;
E noi con tutto il cor, prieghi fareno
A quel che mai a' suo fedel vien meno.

Mentre che Eufrasia vedova si parte, le MONACHE fanno orazione dicendo:

Jesù, che sempre a' iusti prieghi attendi,

Jesù, conforto a chi il tuo nome chiama,
Jesù, che gaudio e somma pace rendi
A quel che con amor ti cerca e brama,
Jesù, che il cor de' tuo' buon servi accendi,
Jesù, che fai felice ognun che t'ama,
Jesù, porto sicur, lieto e beato,

Perdona ad Eufrasia ogni peccato.

EUFRASIA vedova tornata in casa sua, dice alle sue ancille: Restate, ancille, con la pace mia,

Ch'io vo' soletta alquanto dimorare.

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EUFRASIA risponde:

Quel che piace al Signore; or su restate,
E venendo nessun, non mi chiamate.

Eufrasia se ne va in camera, e la FIGLIUOLA monaca orando

dice:

A te vengo, Maria fonte d'amore,
Soccorri a questa ancilla sconsolata,
Porto tranquillo d' ogni peccatore
Che in terra a tutti la salute hai data,
O medicina d' ogni umano errore,
Fonte d'ogni pietà, madre beata,
La mia cara diletta e dolce madre

Porgila in ciel dinanzi al sommo padre.

Una ANCILLA volendo veder quel che fa Eufrasia sua padrona

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