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Non vede ben che 'l tempo passa e fugge:
Sempre non va la nave con buon vento,
Fortuna spesso con gran furor mugge:
Colui lo sa che in questo mondo pruova,
Che spesse volte ingannato si truova.

Giunta EUFRASIA al monasterio picchia la ruota del monasterio, e dice:

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Dice la MONACA alla Badessa:

Ora alla ruota è venuta una donna,
Eufrasia chiamata, che v'aspetta.

Dice la BADESSA:

Quella che è di pietà madre e colonna
Sempre sia d'ogni cosa benedetta.

Seguita la BADESSA e dice ad Eufrasia:

Passate drento col nome di Dio,
Chè di vedervi io ho sommo desio.

EUFRASIA dice alla Badessa:

Poi che Antigono mio passò di vita
E ch'io rimasi in vedovile ammanto,
Questo mondo crudel m'ha si schernita
Che quasi il tempo ho consumato in pianto;
Però deliberai di far partita

E di venire a questo luogo santo,
E con la mia figliuola stare appresso
Al munisterio, e visitarvi spesso.

MADONNA ad Eufrasia dice:

Avete voi questa figlia sposata?

EUFRASIA vedova risponde:

Si, madre mia, e è già presso all'anno.

MADONNA alla fanciulla dice:

Dimmi come contenta ne sei stata
Di questo sposo tuo che dato ťànno?

Risponde la FANCIULLA:

Quella cosa a' figliuol debb'esser grata

La qual in terra da'lor padri egli hanno.

Dice MADONNA :

Ami tu più lo sposo che il Signore?

Risponde la FANCIULLA:

No, madre mia, chè sare' troppo errore.
E' m'ha Dio, di nïente, dato prima
La vita, e, dopo questa, la ragione:
La roba ancor, bench'io non ne fo stima;
Poi di salvarmi egli è stato cagione:
Dal Padre eterno e da gloria sublima
A patir morte venne e passïone.

Quale è colui che stolto non chiamassi Quel che più il servo che 'l signor amassi? MADONNA dice: Ami tu più, figliuola, el monasterio Che questo sposo che t'ha dato il mondo?

Risponde la FANCIULLA:

Volendo dirvi a punto il mio pensiero,
Ecco, madonna, che presto rispondo.

MADONNA dice:

Guarda, figliuola mia, di dirmi el vero.

Risponde la FANCIULLA:

Quel ch'i'ho nel mio cor più non nascondo:
Io amo prima Dio, e chi s'è dato
A servir quello mi fia sempre grato.

Lo sposo mio io non lo vidi mai,
Nè lui me certamente ha mai veduto.

MADONNA dice:

Guarda ben, figlia mia, quel che tu fai :
Di raro acquista Dio chi l'ha perduto.
Se sposa del Signor far ti vorrai

In ciel riceverai el tuo tributo.

Risponde la FANCIULLA:

Questo, madonna, il mio desio sarebbe;
Ma, senza me, mia madre che farebbe?

Segue la FANCIULLA fra se medesima:

Io son qui fra duo cibi, e non so quale
Pigliarmi certo, e rimaner vorrei :

Lassar mia madre, e' me ne sa pur male;
Dall'altra penso quel ch'io perderei.

Segue la FANCIULLA, e dice alla madre ginocchione:
Se mai priego mortale in terra vale,
Madre, porgi soccorso a' prieghi miei;

Deh fa che sposa sia di quel Signore
Che in croce sparse il sangue per mio amore.

La MADRE alla figliuola dice:

Andianne prima a casa.

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Che vuoi ch'i' faccia, se Jesù m'aspetta?

MADONNA dice:

Quel che vuol la tua madre si vuol fare. Risponde la FIGLIUOLA:

Madonna, el mio Jesù più mi diletta.

MADONNA dice:

Chi vuol dimorar qui, conviene a Dio
Prima botarsi.

Risponde la FANCIULLA:

E così vo'fare io.

Fatemi qua portar del mio Signore
Qualche immagine santa, o ver figura.

Segue la FANCIULLA botandosi:

A te, dolce Jesù, con umil core
Mi boto, e dono la mia carne pura.

Piangendo la MADRE dice:

Come vuo'tu ch'io viva in tal dolore?

Risponde la FIGLIUOLA:

Jesù de' suo buon servi ha sempre cura.

MADONNA dice alla fanciulla:

Non c'è luogo per te.

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Non si vuol far la cosa cosi tosto,
Chè spesso dopo il fatto l'uom si duole :
Digiuni, e mangiar erbe, e acqua bere
Bisogna.

La FANCIULLA dice:

O che più dolce e bel godere?

Queste sono al mio cor vita e conforto :
Senza battaglia non s'acquista onore.
Non si conduce mai la nave in porto
Senza affanni, pericoli e sudore.

Benchè il cammino in sè paia un po'torto,
Ogni doglia mortal vince il Signore.
Idio, che a'suo fedel fu sempre magno,
Compenserà la pena col guadagno.

La BADESSA dice alla madre della fanciulla:

Io veggio, donna, in costei si gran segno
Ch'io vi conforto a sopportare in pace.
Lo sposo che la eleggie ha maggior regno:
Il mondo, tu lo sai quanto è fallace.

Dice la MADRE alla badessa:

Madre, sol a pensar manca lo ingegno;
Pur debbo esser contenta, se a Dio piace.
Triema la lingua, el cor, la mente e 'l senso,
Dolce figliuola mia, quando ci penso.

Segue la MADRE orando:

Jesú benigno, ecco qui quel tesoro
Che tu mi desti: io te lo dono e rendo.
Falla degna, Signor, del sommo coro
La cui somma dolcezza io non comprendo.
Jesù, di doglia e di dolcezza io moro,
Tanto da ogni parte il cor m'accendo.
Questo frutto mi desti, e quel tuo fia:
Guardalo per mio amor, dolce Maria.

Segue la MADRE dicendo alla figliuola:

Ascolta con amor, figliuola mia,

Dolcezza, vita e pace del mio core:
Chi vuol che il regno in ciel Jesù gli dia
Viva pur sempre col divin timore:
Fa'che la vita tua perfetta sia,
Ch'io non ci so trovar vita migliore:
Obediente, vigilante e presta,

E alla carità sempre sta'desta.

Segue e dice a Madonna:

Prendete del mio cor, Madonna santa,
Questo tesor, che ogni mio senso adiaccia:
Questa m'è, suore mia, si dolce pianta
Che il cor par di dolcezza si disfaccia :
O Dio la cui potenzia il mondo canta,
Ricevi lei e me nelle tua braccia!
Qui resta il cor, e Antigono è teco,
Adunque, Jesù mio, chi sarà meco?
La MADRE benedicendo la figliuola dice:

Tanto ti benedica quel che regge
Quanto io per tuo amor passi fe' mai;
Tanto abbi tu della divina legge
Quanto fu il latte e 'l dolor ch'i' portai;
Tanto t'ami Jesù con la sua gregge
Quanto fo io che or mi trovo in guai;
Rimanti in pace, e voi, Madonna e suore.

La FIGLIUOLA tenendo la madre dice:

Restate ancora un po', per nostro amore.
MADONNA vestendola de l'abito monacale dice:

Or passa drento, figliuola diletta,
Acciò che del nostro abito ti vesta:
Fa' che di carità tu sia perfetta,

Pronta sempre al ben far, devota e presta.
Colui che tien la conscïenzia netta

All' orazion con sua mente si desta;
Stolto è chi crede fruir vita eterna
Se il timor di Jesù non lo governa.

Madonna veste Eufrasia, e LE MONACHE facendo orazion per

lei dicono:

O Re del cielo, o redentor del mondo,
O gloria, o gaudio, o luce, o lume santo,
O verbo eterno immaculato e mondo,
Che d' Eva in gaudio convertisti el pianto,
Vesti l' ancilla tua, signor giocondo,

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