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Perchè questo è il vero frutto
Che 'l Signor in terra manda.
Per sua grazia si diffonde
Questo ben tanto perfetto
Con dolcezza e con diletto
Nelle mente pure e monde.

Dio laudiam di tanto dono
E rendiȧngli onor e laude,
Chè di nostre colpe e fraude
Sol ci dà vero perdono.

Gloria al padre e al figliuolo

Gloria allo spirito santo,

Con letizia, festa e canto,

Vero Dio unico e solo.

SANTA ELENA dice a Constantino:

Figliuol mio caro, sempre a me diletto,
Felice, grata, fruttuosa pianta,
Ascolta volentieri il mio concetto;
Ch'i' ho pensato andar in terra santa
E ricercar quel legno benedetto
Dove mori chi ci dà grazia tanta,
Ch'intendo ritrovar tanto tesoro,
Più prezioso che argento e oro.

Risponde CONSTANTINO:

Madre diletta, questo assai mi piace;
Va' e adempi el tuo buon desiderio.
Poi che di fede sei fatta capace,
Ricerca e truova tanto gran misterio;
Io resterò per mantenere in pace
E' mie subietti nel mio degno imperio.

Risponde SANTA ELENA:

Adesso è tempo di dover partire,

E meco venga ognun che vuol venire.

SANTA ELENA abbraccia Constantino e partesi co' giudei convertiti, e va in Jerusalem e per la via dice:

Poi che voi siate a Cristo già intromessi,
Io vo' che mi facciate un gran servizio;
Se luogo ove è sua croce voi sapessi
Me ne darete chiaro e vero indizio:
E se per voi questo intender potessi
Reputerělo a un gran benefizio.

Risponde il PRIMO DOTTORE convertito:

Come in Ierusalem giunta sarai,
El luogo ove l'è posta intenderai.

Giunti che sono, dice il PRIMO DOTTORE:

Regina, se tu vuo' intender il vero
Dove si truova la croce nascosta,
Ti dirà Juda ebreo tutto lo intero,
Chè in secreto sa dove l'è posta:

Manda per lui, che, come credo e spero,
Dinanzi a tua presenzia sia a tua posta.

SANTA ELENA dice al paggetto:

Con prestezza va' via, destro paggetto,
E conduci qui Juda al mio conspetto.

El PAGGETTO truova Juda con altri giudei, e dice loro:
Alla regina ne venghi al presente
Quel che fra voi è Juda nominato.

Risponde JUDA:

Io son quel esso, e vengo prestamente;
Vorrebbemi ella per conto di stato?

Risponde il PAGGETTO:

No, ma per altro; vien securamente;
La vuol gli sia da te manifestato
Dove nascosta sia la santa croce,
Nella qual pati Cristo morte atroce.

Dice JUDA al paggetto:

Piglia la via, paggetto, alquanto avanti,
E di' alla regina che vegnamo

Insieme accompagnati tutti quanti.

Per dirgli tanto quanto ne sappiamo.

El paggetto va innanzi, e JUDA dice a' compagni:
Sarem tutti d'accordo vigilanti

E tal secreto di saper neghiamo,
Chè, come si trovassi questo legno,

Noi perderemo tutto il nostro regno.

Giunti alla regina, JUDA dice:

Regina degna, ci siam presentati
Per dar obbedienzia a vostra voce:
Io, detto Juda, e gli altri siam parati
Far quel possiam col cor pronto e veloce.

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Risponde SANTA ELENA:

Tutti sarete da me premïati

Se mi insegnate di Cristo la croce ;
Juda, non mi tener questo coperto,
Perchè e' m' è detto che tu lo sai certo.

Risponde JUDA: Come volete ch'i' 'l possa sapere

Che fu nascosta già son trecento anni?
Vorrei potervi far ogni piacere,

E non crediate che in questo v' inganni.

Risponde SANTA ELENA:

Juda, farai contento il mio volere
Acciò che non incorra in pene e danni;
Se tu e gli altri nol vorrete dire,
Di cruda morte vi farò perire.

Risponde JUDA: Madonna, volentier la insegnerei
Se il luogo dove l'è certo sapessi.

Dice un FARISEO:

Nè io nè altri de' compagni miei
Questo sappiam, e non c'è chi 'l confessi.

Dice SANTA ELENA:

Fate, ministri, che questi giudei

Sien tutti nella fiamma e fuoco messi;
Poi che non voglion dirmi quel che sanno,
Vedrem come nel fuoco gli arderanno.

Dice il FARISEO:

Depon, sacra regina, el tuo furore,
Se intender vuo' da noi la verità.
Aprir noi ti vogliamo il nostro core
E narrar il processo come sta:
Sol Juda qui, più antico e maggiore;
Dove è la croce interamente sa,
Chè da' progenitori ha per decreto
Insino a morte tener tal secreto,

E poi nel fin dirlo a un sol figliuolo,
Come hanno fatto tutti e' suo passati.
Libera or noi di tanta pena e duolo
Chè senza colpa non sian tormentati.

Risponde SANTA ELENA:

Rimanghi in mia presenzia Juda solo,
Voi altri tutti siate licenziati.

Dice il FARISEO a Juda partendosi:

Juda, non esser ostinato al dire:

Rimanti sol, chè ci vogliam partire.

Partonsi, e SANTA ELENA dice a Juda così:

Ài tu, Juda, mutato il tuo pensiero?
Sei tu ancora al mio voler disposto?

Risponde JUDA :

Sono e sarò del parer che prima ero,
E la croce non so, come ho proposto.

Risponde SANTA ELENA:

Poi che costui non mi vuol dire il vero
Fate che sia n' un pozzo secco posto,
E senza cibo tanto in quello stia
Che muoia, o ver che venga a voglia mia.

Risponde Juda:

Benchè facciate di me ogni strazio
Altro da me voi non potete intendere;
Per questo non sarà vostro cuor sazio,
Facendomi nel pozzo qui descendere.

Dice SANTA ELENA a Bonifazio:

Piglia le fune, esperto Bonifazio,
E per le braccia fa Juda suspendere
E collar giù nel pozzo sano e vivo,
E, come ho detto, sia di cibo privo.

Risponde BONIFAZIO:

Tutto quel vostra signoria m' impone
Farò con diligenzia e con prestezza.

Voltasi BONIFAZIO a Juda e segue cosi:

Vien, chè legar ti vo' come un poltrone,
E come stolto che 'l mal non apprezza.

Lo pone in sul pozzo a sedere con le gambe dentro, e segue: Vuo' tu mutarti ancor di opinïone,

E por da parte questa tua durezza?

Risponde JUDA:

Serva pur di Madonna e' sua comandi,
E fa' che destramente giù mi mandi.

Bonifazio co' sua compagni lo mandon giù, e JUDA dice:

Oïmè oïmè, deh fate piano,

Non mi mandate cosi forte a scosse.

Risponde BONIFAZIO:

Perchè ti sei portato si villano

Meriteresti ancor maggior percosse;

Ma se tu vuo' ch'i' ti sia oggi umano
Le tue ostinazïon da te sien mosse.
E' non risponde, e par ammutolito;
Andianne, chè si truova a mal partito.

Torna BONIFAZIO a Santa Elena e dice:

Noi abbiam Juda nel pozzo collato
E nel fondo di quello è la rimasto;
Mai più non vidi un tal si ostinato
Che permettessi suo corpo esser guasto,
E tanto fussi di cuor indurato

Che star volessi senza cibo e pasto,
Quanto questo protervo e gran superbo
Che vuol morir con pianto e lutto acerbo.

Dice il PRIMO DOTTORE:

Altro che lui non può manifestare
Questo secreto a vostra degna corte,
E però far si vuol quel domandare
Se lo vuol dir 'nanzi che venga a morte.

Dice BONIFAZIO :

Prima si lascerebbe attanagliare
Che lo dicessi; e'starà sempre forte,
E non vorrà mai di quel pozzo uscire,
Ma in tal luogo sua vita finire.

Dice SANTA ELENA:

Come si sentirà morir di fame
Di grazia chiederà d' esserne tratto;
Bisognerà mandargli giù il legame
Che a tirarlo su sia forte e atto.
Porta una fune e panni vecchi e strame
'Nanzi che tu lo truovi morto affatto;
E se chiede d' uscirne instantemente
Fa' che fuor tu lo cavi destramente.

BONIFAZIO va co' suo' compagni presso al pozzo, e dice loro: Già è più di che fu nel pozzo messo

Quel che per se medesmo si confonde.

Dice JUDA nel pozzo:

O là, chi passa per la via appresso,
Degnisi costassù farsi alle sponde.
Omè che dalla fame io sono oppresso,
E chiamo e grido e nessun mi risponde.

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