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Che non sarà de' tristi tal dovizia.

CELERINO comanda che Grisante e Daria sieno messi in croce e abbruciati:

Fate che sien sopra un legno sospesi,
Legati stretti con le braccia in croce,
E poi che sien dal fuoco in modo incesi
Che sappin dir come la fiamma cuoce.

El CAVALIERE chiama e' giustizieri :

Oltre su presto, e' gli stanno cortesi:
Canaglia maladetta e gente atroce!
S'io truovo col baston qualche costura
Forse voi sforzerete la natura.

GRISANTE e DARIA orando dicono:

Padre del ciel, che per nostra salute
Che di Maria prendesti carne pura,
Per cavarci da eterna servitute
Volesti in croce trasmutar figura,
Dè fa', Signor, che questa gioventute
Ritorni a contemplar la tua natura,
E dacci el premio di tanto dolore,
Acciò che il servo torni al suo signore.

Fatta l'orazione, si rompono le croce; l'idolo scoppia, a’mi-
nistri si ratrapano le mani: CELERINO dice:
Io non so più quel che mi possa fare

Chè castigata sia tanta nequizia.

E' sanno lo Dio lor tanto pregare

Che far non puossi in modo alcun giustizia:
Egli hanno fatto l'idol rovinare,
Tanto son pien d'inganni e di malizia,
E per maggiore strazio, e' rattrappati
Per le lor mani vengono sanati.

LO IMPERADORE comanda che siano sotterrati vivi:

Or oltre, Celerino, e' ci conviene

Far che non segua qualche caso strano:
Tu vedi come il popol poi ne viene,

E spesso un monte torna presto in piano:1
E chi in paura la gente non tiene

Un monte, una cosa grande, torna, si riduce in piano, viene al basso,

al nulla, si annienta: il popolo per sua mobilità, e quando non sia tenuto a freno colla paura, ne viene, e distrugge colle sue mani i più alti e vetusti edifici, le più antiche e venerate istituzioni.

El popol si solleva a mano a mano;
Però farai cavar di molta terra
E vivi in una fossa gli sotterra.
Risponde CELERINO allo imperadore:

Questo mi pare un consiglio perfetto.
Io intendo comandarlo al cavaliere,
E farò fargli quanto tu m' hai detto
Chè non è tempo di star a vedere.

CELERINO dice al cavaliere:

Presto su,
cavalier, farai concetto
Ch'io intendo la giustizia mantenere.
Fa' che tu facci terra assai cavare
E vivi gli farai poi sotterrare.

El CAVALIERE dice a' marraiuoli:

Venite, marraiuol, ch' io vi protesto
Che mai facesti la miglior giornata.
Colui che l'opra sua farà più presto,
Io gli farò toccare una schiacciata.

Uno MARRAIUOLO dice:

Costui ci va pascendo pur d' agresto
O di bel dir di farci una insalata, 1
E non ci porta pure un po' di pane :
Andianne, che gli venga il vermocane.

GRISANTE e DARIA orando tutti a dua insieme dicono:
Ricevi, padre, e'tuoi servi diletti

E aprici del ciel le sante porte.

E in questo punto in noi tal grazia metti
Che superar possiam si aspra morte :

Fa' che noi siamo in ciel fra gli altri eletti
A trionfar nella superna corte,

Dove cantando l'angelica voce

Contempla quel signor che mori in croce.

Mentre che sono sotterrati, cantano Laudate dominum omnes gentes e qui finisce la loro passione.

L'ANGELO licenzia el popolo :

Avete udito, o auditor presenti,

Come s' acquista in ciel corona e palma :

1 Pascer d'agresto o di bel dir (di belle parole) di fare un insalata non sono registrati nel Vocab. che registra altri modi consimili. Il Poliz.: Tu lo pasci di frasche e di parole Di risi e cenni e di vesciche e vento.

VOL. II.

11

Solo a quel sommo ben drizzar le menti,
E levar via dal cuor la grave salma.
E nessun sia ch' al demon rio consenti,
Chi brama al buon Iesù locar sua alma.
Quello è bene che mai nessuno stanca:
Ogni altra cosa in brieve tempo manca.

Vegga ciascuno il tempo quanto varia:
La vita nostra è fragile e mortale ;
Questo oggi ha fatto che Grisante e Daria
Ha combattuto e vinto il mondo frale ;
La cui speranza forte ci è contraria,
Nè su nel ciel con quella al fin si sale.
Però lo esemplo loro oggi c' invita

Cercar d' aver quella gloria infinita.

1

1 Cosi stanno questi versi nelle stampe originali : e il senso alla meglio si racma l'angelo veramente potrebbe spiegarsi meglio.

capezza,

RAPPRESENTAZIONE

DI

SANTA MARGHERITA.

123

Riproduciamo la più antica edizione che trovasi in Palatina, e che è così descritta dal BATINES, Bibliogr., p. 53.

Festa di Santa Margherita. Fece stapare Maestro Francesco di Giouàni Benuenuto: sta dal canto de Bischari. In 4o di 6 c., con 6 fig. S. a. ma dei principj del Sec. XVI. Ve ne ha pure un'altra edizione Stampata ad istanza di M. Francesco di Giovanni Benvenuto nel 1546, e di cui si trova un esempl. nella Corsiniana.

Le altre edizioni, col titolo di Rappresentazione e Festa, sono le segg.: (Firenze) MDLIIII del mese di gennaio. In 40 di 6 c. con 11 fig. In Fiorenza l'anno MDLVII. del mese di marzo. In 4o di 6 c.

con 11 fig.

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In Fiorenza l'anno MDLXX. In 4° di 6 c. con 9 fig.

In Fiorenza a stanza di Jacopo Chiti. MDLXXI. In 4o, di 8 c.

con 14 fig.

S. n. (sec. XVI) In 4o, di 6 c. con 8 fig.

In Siena alla loggia del Papa. S. A. In 4° di 6 c. con 5 fig.

In Siena s. a. In 4o, di 6 c.con 4 fig.

Si citano ancora le seguenti ediz. in 4o: Firenze 1551 (Hibbert. no 6469),

Firenze, 1584 e Siena, 1610 (Pinelli, 2576-8); -e Venezia, Aless.

de' Vecchi, 1606, in 8° Venezia, Domenico Lovisa, s, a. in 8°.

La Rappresentazione è tolta dalla Legenda aurea del Varagine: vedi

DOHUET Dict. des Legend. p. 824-56; e pei Misteri per tal soggetto, ivi pag. 836, e DоHUET Dict. des myst. 501.

Una leggenda italiana in prosa su Santa Margherita trovasi nel vol. 3o delle Vite de' Santi, ediz. Manni: ed un' altra ne fu testè stampata in Venezia dal Prof. Ferrato.

L'ANGELO annunzia:

Quel vero e magno Dio qual mai non erra
E è bontà immensa e infinita,

Mirabil si dimostra in cielo e in terra
Ne' giusti e santi quali al bene invita,
Si come per quel vinse l'aspra guerra
De' tre crudel nimici, Margherita;
La cui vittoria, esemplo a noi viventi,
Reciteremo a tutti voi presenti.

Uno PRETE cristiano dice in presenzia di Santa Margherita:
Chi vuol salute eterna possedere

Convien che in sè ritenga fede viva,
Però che non può l' uomo a Dio piacere
Se di tal fede la sua mente è priva;
Con ragion vera ancor si può vedere
Come da quella ogni bontà deriva:
Questo è quel fermo e stabil fondamento
Qual non teme acqua o impeto di vento.
Di molte varie sètte ho letto e visto
Le loro opinïon vane e fallace,

E certo vedo la fede di Cristo

Sola fra tutte l' altre esser verace;
Per quella alfin si fa del cielo acquisto,
Ove riceve l'uomo eterna pace:

A questa santa fede ognuno invito,
Come a regale e splendido convito.

Dice Santa MARGHERITA:

Benchè io sia constituta in età tenera,
Il mal dal ben discerno vedo e intendo;
Già nel mio cor pel tuo parlar si genera

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