La Divine Comédie, Volumen 1

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Página 132 - Sì che ne sa chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s' io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che, perchè il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.
Página 94 - E l' un l' altro abbracciava. Ahi serva Italia, di dolore ostello, Nave senza nocchiero in gran tempesta, Non donna di provincie, ma bordello! Quell' anima gentil fu così presta, Sol per lo dolce suon della sua terra, Di fare al cittadin suo quivi festa; Ed ora in te non stanno senza guerra Li vivi tuoi, e I'un l'altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra.
Página 92 - Venimmo a lei : o anima Lombarda, Come ti stavi altera e disdegnosa, E nel muover degli occhi onesta e tarda ! Ella non ci diceva alcuna cosa; Ma lasciavane gir, solo guardando, A guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando Che ne mostrasse la miglior salita : E quella non rispose al suo dimando; Ma di nostro paese e della vita C...
Página 22 - Noi eravam lunghesso mare ancora, come gente che pensa a suo cammino, che va col cuore e col corpo dimora. Ed ecco qual, sul presso del mattino, per li grossi vapor Marte rosseggia giù nel ponente sovra '1 suol marino, cotal m' apparve, s' io ancor lo veggia, un lume per lo mar venir sì ratto, che '1 mover suo nessun volar pareggia.
Página 242 - 1 solecchio, Che del soverchio visibile lima. Come quando dall' acqua, o dallo specchio Salta lo raggio all' opposita parte, Salendo su per lo modo parecchio A quel che scende, e tanto si diparte Dal cader della pietra in igual tratta...
Página 82 - Arno, e sciolse al mio petto la croce, Ch' io fei di me quando il dolor mi vinse : Voltommi per le ripe e per lo fondo, Poi di sua preda mi coperse e cinse.
Página 4 - Per correr miglior acqua alza le vele Omai la navicella del mio ingegno, Che lascia dietro a sé mar sì crudele : E canterò di quel secondo regno, Ove P umano spirito si purga, E di salire al Ciel diventa degno.
Página 100 - Or ti fa lieta, che tu hai ben onde ; « Tu ricca, tu con pace, tu con senno. « S' io dico ver l'effetto noi nasconde.
Página 94 - Li vivi tuoi, e l' un l' altro si rode Di quei che un muro ed una fossa serra. Cerca, misera, intorno dalle prode Le tue marine, e poi ti guarda in seno, Se alcuna parte in te di pace gode. Che val, perchè ti racconciasse il freno Giustiniano, se la sella è vota? Senz
Página 266 - Lume v' è dato a bene ed a malizia, E libero voler, che, se fatica Nelle prime battaglie col ciel dura, Poi vince tutto, se ben si notrica.

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