Il canto di CasellaA. Meozzi, 1907 - 51 páginas |
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acco Aegypto cantavan affannata affetto all'orizzonte altre anime anagogico anima reproba aspra e forte astronomia avrebbe bianco bisogno cacciato il Capricorno canto di Casella Caronte chiaro ciel cacciato colui che nuove commentatori conforme al resto Contentiamoci corpo dimora coverchia d'ire a farsi Dante e Virgilio Dantesco desiderio dice dimenticare dipigne dire farsi belle fuggon Gange Gerusalemme gettano sulla spiaggia gridando immaginare indugio Inferno Israel l'episodio di Casella laggiù legge lucente e maggior maestro mente mi ragiona meridiano mezzo il ciel momento morto musica di Casella note di Casella novanta nuove cose assaggia obliando d'ire ombre vane Palinuro personificata l'Aurora Pistoia poco poesia Poeta porta olivo poteva potrebbe presso del mattino Purgatorio ricordo rosseggia Rossini saettava il giorno saette conte sapere semplice senso sentimento solea solenne soltanto STANFORD STANFORD UNIVERSITY suono t'amai nel mortal tant'ora è tolta terzina Tevere troppo vapori vedere vivo volte non avete vuol zenith
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Página 51 - Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente. Noi eravam tutti fissi ed attenti Alle sue note; ed ecco il veglio onesto, Gridando: Che è ciò, spiriti lenti? Qual negligenza, quale stare è questo? Correte al monte a spogliarvi lo scoglio, Ch' esser non lascia a voi Dio manifesto.
Página 36 - Ed io: se nuova legge non ti toglie Memoria o uso all'amoroso canto, Che mi solea quetar tutte mie voglie. Di ciò ti piaccia consolare alquanto L'anima mia, che, con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto.
Página 49 - ... quasi obliando d'ire a farsi belle. Io vidi una di lor trarresi avante per abbracciarmi, con sì grande affetto, che mosse me a far lo somigliante.
Página 47 - Lo cui meridian cerchio coverchia lerusalem col suo più alto punto. E la notte, che opposita a lui cerchia, Uscia...
Página 47 - E la notte che opposita a lui cerchia, * Uscìa di Gange fuor colle bilance, Che le caggion di man quando soverchia: Si che le bianche e le vermiglie guance, ? 'Là dove io era, della bella Aurora, Per troppa etate divenivan rance.
Página 48 - Fa, fa che le ginocchia cali: ecco l'angel di Dio : piega le mani : ornai vedrai di sì fatti officiali. Vedi che sdegna li argomenti umani, sì che remo non vuoi né altro velo che l'ali sue tra liti sì lontani. Vedi come l'ha dritte verso il ciclo, trattando l'aere con l'eterne penne, che non si mutan come mortai pelo...
Página 16 - ... giuso; e quei sen venne a riva con un vasello snelletto e leggiero, tanto che l'acqua nulla ne 'nghiottiva. Da poppa stava il celestial nocchiero, tal che parea beato per iscripto ; e più di cento spirti entro sediero. "In exitu Israel de Egypto" cantavan tutti insieme ad una voce con quanto di quel salmo è poscia scripto.
Página 37 - ... ntelletto sovr'esse disvia. Lo suo parlar sì dolcemente sona, che l'anima ch'ascolta e che lo sente dice: «Oh me lassa! ch'io non son possente di dir quel ch'odo de la donna mia!». E certo e...
Página 16 - Apostoli, ne menò seco li tre : in che moralmente si può intendere, che 50 alle secretissime cose noi dovemo avere poca compagnia. Lo quarto senso si chiama anagogico, cioè sovra senso : e quest' è, quando spiritualmente si spone una scrittura, la quale, 55 ancora nel senso litterale, eziandio per le cose significate significa delle superne cose dell...
Página 38 - Но udito che a Donizetti è venuta la melanconia di mettere in musica un canto di Dante ! Mi pare questo troppo orgoglio. In una impresa simile credo che non riuscirebbe nemmeno il Padre eterno, ammesso che questi fosse maestro di musica.