Storia della letteratura italiana...

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Presso Molini, Landi, e Company, 1806

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Página 173 - ... presso a' Principi, che alle persone particolari; onde Ministri, e Avvocati, e Notai divennero essi, e per conseguenza ricolmi di ricchezze, e di onori. Fu Lotario imperadore (i) quegli, a cui dopo la ristaurazione dell'imperio di Occidente siamo debitori della fondazione delle pubbliche Scuole di Pavia, Ivrea, Torino, Cremona, Firenze, Fermo, Verona, Vicenza, e Cividal del Friuli; come leggiamo nelle leggi dette Longobardiche, secondo il Codice pubblicato nel Tomo primo degli Scrittori d'Italia....
Página vi - Provenne dall' abban„ donar del tutto nel favellare la latina nobile, gramaticale „ e corretta, e dal porre in uso generalmente la plebea, „ scorretta e mal pronunziata. Quinci quasi ogni parola „ alterandosi, e diversi modi prendendo, nuova lingua „ venne in progresso di tempo a formarsi . Né si creda che ,, da...
Página 357 - Ecco i due Guidi , che già furo in prezzo, Onesto Bolognese ei Siciliani, Cìie fur già primi e quivi eran da sezzo.
Página 357 - Et erat pars soluto gressu libera, pars frenis homericis astricta, quoniam ysocraticis habenis raro utimur; pars autem, mulcendis vulgi auribus intenta, suis et ipsa legibus utebatur. Quod genus, apud Siculos, ut fama est, non multis ante seculis...
Página 344 - Nostra, Rogere, tibi cognoscis carmina scribi, Mente tibi laeta studuit parere Poeta : Semper et auctores hilares meruere datores ; Tu duce Romano Dux dignior Octaviano, Sis mihi, quaeso, boni spes, ut fuit ille Maroni.
Página xv - Conciossiachè se è vero, come afferma Dante, che non vi ha città in .Italia, in cui non si usi dialetto vizioso, questo suo Volgare illustre onde sbucò egli mai, e qual patria ebbe ? Dante confessa che di esso hanno usato i poeti d' ogni provincia d
Página 366 - Ipsa peculiariter adori Ad Deum prò me peccatori . Con lo meo cantare Dallo vero vero narrare Nullo ne diparto . Anno milesimo Christi Salute...
Página xvi - Si sforzarono perciò di toglierne quanto più fosse possibile ogni asprezza , e di renderla, come meglio sapessero, elegante e graziosa. Io credo certo che se avessimo i primi saggi che furono scritti di lingua Italiana, noi vi vedremmo non .poche vestigia del dialetto di quella città , in cui essi furono scritti. Ma questi saggi frattanto passando nelle altrui mani eccitarono .altri ad andare ancor più oltre : i secondi scrittori furono migliori de' primi: i terzi andarono avanti a...
Página 366 - Però mi feo don della Cornata fronte bella , Et per le ramora degna : Et vuole che la sia De la Prosapia mia Gradiuta insegna . Lo meo Padre è Ugicio , _ E Guarente Avo mio Già d...
Página 185 - certo scitote, quod a nobis nullo modo promovebuntur, nisi aut in civitate nostra, aut in « aliquo monasterio, vel apud quemlibet sapientem ad tcrapus conversati fuerint, et litteris « aliquantulum eruditi, ut idonei videantur ecclesiasticae dignitati.

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