Biblioteca italiana, o sia giornale di letteratura, scienze ed arti ..., Volumen 15

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1819
 

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Página 57 - Anne lacus tantos ? te, Lari maxime, teque, Fluctibus et fremitu assurgens, Benace, marino ? An memorem portus, Lucrinoque addita claustra, Atque indignatum magnis stridoribus aequor, Julia qua ponto longe sonat unda refuso, Tyrrhenusque fretis immittitur aestus Avernis ? Haec eadem argenti rivos, aerisque metalla Ostendit venis, atque auro plurima fluxit.
Página 333 - VS mi scrive; ma nelle sue parole riconosco l'amore che mi porta; e le dico che per dipingere una bella, mi bisognerebbe veder più belle; con questa condizione, che VS si trovasse meco a far scelta del meglio: ma essendo carestia e di buoni giudici e di belle donne, io mi servo di certa idea che mi viene alla mente.
Página 45 - Teque sibi generum Tethys emat omnibus undis : Anne novum tardis sidus te mensibus addas, Qua locus Erigonen inter Chelasque sequentes Panditur ; ipse tibi jam brachia contrahit ardens Scorpius, et cœli justa plus parte relinquit...
Página 51 - Scilicet et tempus veniet, cum finibus illis agricola incurvo terram molitus aratro exesa inveniet scabra robigine pila, aut gravibus rastris galeas pulsabit inanes, grandiaque effossis mirabitur ossa sepulcris.
Página 64 - Ho posto in fronte ai libri gli argomenti brevi e chiarissimi di Remigio fiorentino. Ho diviso i libri, secondo la diversità delle materie, in varj capitoli: e ad ogni capitolo ho fatto precedere un sommario delle cose che in quello si narrano. Sono stato largo nei capiversi ; poiché quelle pagine piene , senza mai un da capo , fanno parer doppio il cammino , e stancano più facilmente il lettore. Ho diviso i periodi, per quanto si poteva, apponendo il punto fermo in tutti quei luoghi , dove la...
Página 333 - IDEA , che mi viene alla mente- Se questa ha in sé alcuna eccellenza d' arte io non so , ben m' affatico d
Página 336 - Si porti la guerra nel campo istesso dell' avver • sano , ed esaminiamo la Veneta scuola. A noi. Chi ne fu il fondatore ? E su che la fondò ? Lo Squarcione creolla ed in Grecia recossi, e dimorò molt' anni per attingervi le vere idee del bello. Di là tornato ricco di marmi , di disegni e di sapere , fermò stanza in Padova, e vi...
Página 49 - Vox quoque per lucos volgo exaudita silentes Ingens, et simulacra modis pallentia miris Visa sub obscurum noctis, pecudesque locutae, Infandum ! sistunt amnes terraeque dehiscunt, Et maestum illacrimat templis ebur aeraque sudant.
Página 191 - Cortigiano. Io che mai non nacqui , né studiai toscano male posso rispondere alle vostre parole : nondimeno a me pare che più si convenga col vostro Boccaccio il parlar fiorentino moderno che non fa il bergamasco. Onde egli potrebbe esser molto bene che uomo nato in Milano senza aver mai parlato alla maniera lombarda, ben meglio apprendesse le regole della buona lingua toscana che non farebbe il fiorentino per patria : ma eh...
Página 187 - Secondo che ci affiggon gli desiri E gli altri affetti 1' ombra si figura E questa è la cagion di che tu ammiri. Il cav. Monti sostiene che in questo passo qualor li debba legge» re affigere e non affiggere la prima voce non importi movere , stimolare , ma tener fisso.

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