Parnaso degl' Italiani viventi, Volumen 1,Página 1

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Nuova Tipografia, 1798

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Página xlii - Some beauties yet no precepts can declare, For there's a happiness as well as care." Music resembles poetry; in each Are nameless graces which no methods teach, And which a master-hand alone can reach. If, where the rules not far enough extend, (Since rules were made but to promote their end) Some lucky licence answer to the full Th' intent propos'd, that licence is a rule.
Página 114 - Che ha una pancia sì grossa: e sì badiale, Che mangia tanto, e predica il digiuno, Che chiede sempre, e nulla da a nessuno. Taci la buona vecchia allor gridò, O tristarello ; e chi a pensare a male Contro d'un religioso t'insegnò, Ed a sparlar così di fra Pasquale ? O mondo tristo ! o mondo pien d'inganni!
Página 131 - E poi così riprese. ,,Vedi là quell' altissima Deforme Querce annosa? Guarda che foglie ruvide , Che scorza atra e callosa! Chi mai qui presso posela? La semplice sua vista, Se in parte non deturpami , Almeno mi rattrista. Ella come sel merita Dalla callosa mano Trattata è sol del rustico Durissimo villano.
Página 127 - Ora lento e placidissimo II bel canto in giù discende, Or con volo rapidissimo Gorgheggiando in alto ascende. Tra le frondi ei canta solo, Stanno gli altri a udirlo intenti, Ed avean sospeso il volo Fin l'aurette riverenti.
Página 130 - Leggiadri ed odoriferi Noi siamo; è a noi permesso , Di lusingare e molcere Due sensi a un tempo istesso. Punta da dolce invidia Ben mille volte e mille II mio color desidera Fin la vezzosa Fille , Quando davanti al lucido Fido cristal si pone , E alla sua guancia accostami Per fare il paragone: Noi l' auree chiome a cingere Siamo su gli altri eletti, O i palpitanti a premere Turgidi eburnei petti; Trattati ognor da morbide E delicate mani, D' Amor spesso partecipi In somma o tra l' ombrifere Piante,...
Página 128 - Dispiegando allor le penne, Al cantore armonioso A posarsi accanto venne ; E con ciglia allor di grave Compiacenza e orgoglio piene, Disse al musico soave: Quanto mai cantiamo bene ! A sì stupida arroganza Risuonare udissi intorno Nell'ombrosa e verde stanza Alto sibilo di scorno. „ L' ignorante ed impudente „ D'accoppiarsi al saggio ha l'arte, „ E con lui tenta sovente
Página 132 - In yece d'Olmi e Frassini , Di Querce , Abeti e Pini , Crear sol si dovevano E Rose e Gelsomini. Scosse la nobil arbore Le chiome maestose , E alle arroganti e garrule Voci così rispose : Frenate i detti frivoli, O meschinelli , o vani , Che forse il vostro pregio Non giungerà a domani.
Página 113 - Alle mortali o buone o ree venture 10 più non penso, ed ho dal cor bandito Tutti gli affetti e le mondane cure; Nel mio ritiro sol vivo giocondo. Onde non mi parlate più del mondo. Povero e nudo, cosa mai può fare Un solitario chiuso in queste mura, Se non in favor vostro il ciel pregare, Ch'abbia pietà della comun sventura? Sperate in lui, ch'ei sol salvar vi può; Ciò detto l'uscio in faccia a lor serrù.
Página 77 - Mezzo si mostra e cela , Attento ai moti tremuli Della sua fragil tela? Ci narrano le favole, Che bestia sì schifosa Fu già donzella amabile , E al par di te .vezzosa; E aneli' essa dilettatasi, Come tu appunto fai , I più brillanti giovani Ferir co...
Página 112 - C'era una volta un Topo, il qual bramoso Di ritrarsi dal mondo tristo e rio , Cercò d'un santo e placido riposo, E alle cose terrene disse addio, E per trarsi da loro assai lontano , Entrò dentro d' un cacio parmigiano. È sapendo che al Ciel poco è gradito L...

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