La mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano

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Associazione Napoletana per i Monumenti e il Paesaggio, 1964 - 357 páginas
Il De Jorio non limita la sua indagine al gestire dei Napoletani, ma lo illustra chiamando continuamente in soccorso i rilievi che gli offrono i monumenti antichi, le figure riprodotte nei vasi e così via. Appassionato seguace del Winchelmann, egli non cerca il «mondo antico» soltanto «nell’antichità». Ma anche nel tempo in cui vive. E il suo compito, come egli stesso dice, sarà perciò quello di «illustrare la sempre decantata mimica dei Napoletani non che la sua perfetta rassomiglianza con la antica»… la Mimica degli antichi investigata nel gestire napoletano è un libro affascinante che riesce a darci un quadro geniale di una delle manifestazioni più vive dell’anima napoletana, ricondotta alle sue più profonde radici. Ma soprattutto è un’opera intesa a proporci quella che è la vasta fenomenologia del gesto, il cui linguaggio intanto può avere una sua efficace interpretazione in quanto si colleghi alle credenze o al rituale che l’ha generato e che lo rinnova. Da qui le suggestioni e gli stimoli che il libro del De Jorio ha saputo creare e al quale sono debitori filosofi come un Wundt e Croce, filologi come il Sittl e l’Elworthy, etnologi come il Clodd e il Tomkins, folkloristi come il de Vasconcellos e Macdonald Cristchley.

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