Le rime di Michelangelo Buonarroti, pittore, scultore e architettoF. Le Monnier, 1863 - 365 páginas |
Otras ediciones - Ver todo
Términos y frases comunes
Accademia Fiorentina alcun alma altra altrui amarti amore arda arde ardente ardore Ascanio Condivi AUTOGRAFO BALDI begli occhi bel volto bellezza bello beltà Benedetto Varchi Bindo Altoviti Bracci bramo buon cangiar ch'è ch'io Chè cielo concetto contento corpo credo cuore d'ogni Dante desiderio desir dice diletto divina dolce Donato donna duol Epitaffi eterna foco forza fugge fuoco fusse GIANNOTTI Giorgio Vasari giova Giuliano Bugiardini gode gran grazia Grimm imperfetto intelletto l'alma l'altro l'amore l'anima leggiadro Lezione rifiutata lieto Luigi del Riccio Madrigale medesimo messer Michelagnolo Buonarroti Michelangelo Buonarroti Michelangelo nipote mondo morire mortale morte mostra altrove muore natura nuovo ognor passato pensier pianti pietà pietoso poco Poeta posso pregio prometta puoi ragione Rime scritto Sebastiano del Piombo sento Signor Sonetto speme spero spirto strale superchio terra trova vagina Varchi Vasari VATICANO vede veggio versi virtù Vittoria Colonna vivo voglia
Pasajes populares
Página cxviii - Facesti, come quei, che va di notte, Che porta il lume dietro, e se non giova: Ma dopo sé fa le persone dotte, •,•• ' Quando dicesti : Secol si rinnuova, Torna giustizia, e primo tempo umano, E progenie discende dal Ciel nuova. Per te poeta fui, per te cristiano. Ma perché veggi me...
Página lxxiv - NON ha l'ottimo artista alcun concetto, ch'un marmo solo in sé non circonscriva col suo soverchio, e solo a quello arriva la man, che ubbidisce all'intelletto.
Página cxviii - Lo bel pianeta ch' ad amar conforta Faceva tutto rider l' oriente , Velando i pesci ch'erano in sua scorta. Io mi volsi a man destra e posi mente Ali' altro polo , e vidi quattro stelle .Non viste mai fuor ch
Página 157 - Amor dunque non ha, ne tua beltate o durezza o fortuna o gran disdegno, del mio mal colpa, o mio destino o sorte; se dentro del tuo cor morte e pietate porti in un tempo, e che 'l mio basso ingegno non sappia, ardendo, trarne altro che morte.
Página cxxvii - 1 danno e la vergogna dura, Non veder non sentir m' è gran ventura ; Però non mi destar : deh parla basso.
Página 157 - O durezza, o fortuna, o gran disdegno Del mio mal colpa, o mio destino, o sorte, Se dentro del tuo cor morte e pietate Porti in un tempo, e che...
Página 186 - 1 caso, la sorte e la fortuna in un momento nacquer di ciascuno; ed a me consegnaro' il tempo bruno, come a simil nel parto e nella cuna. E come quel che contrafà se stesso, quando è ben notte più buio esser suole; ond'io di far ben mal m'affliggo e lagno. Pur mi consola assai l'esser concesso far giorno chiar mia oscura notte al sole ch...
Página lviii - E perché nell'autore di detto, sento per le sue parole e lodi d'essere quello ch'io non sono, prego voi facciate per me parole verso di lui come si conviene a tanto amore, affezione e cortesia. Io vi prego di questo, perché mi sento di poco valore; e chi è in buona oppenione, non debbe tentare la fortuna: e meglio è tacere, che cascare da alto.
Página 196 - ToRNAMi al tempo allor che lenta e sciolta Al cieco ardor m
Página 21 - Si come per levar, donna, si pone in pietra alpestra e dura una viva figura, che là più cresce u...