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dette figlie femine il medessimo ordine di prelazione di linea é primogenitura che di soprà hò disposto et hò dichiarato trà li descendenti mascoli di detto D. Lorenzo mio figlio; et estinguendosi tutti li descendenti mascoli legitimi é naturali di detto D. Lorenzo, D. Pietro é D. Francesco Antonio succedano é debbiano succedere li figli é descendenti mascoli é naturali dell'infrascripte mie figlie femine legitime é naturali con l'istesso ordine di primogenitura, in maniera che debbia preferirse la linea descendenti mascoli della mia figlia primogenita é gradati, condizionati é successivè dell'altre mie figlie femine con li stessi vincoli, pesi é condizioni, ut suprà.

Item acciò i miei beni possano conservarsi nella mia famiglia é successivè frà le persone da me chiamate, voglio, ordino é comando che non se ne possano ne vendere, ne alienare, ne obligare, ne hipotecare et in qualsevoglia modo distraere per qualsivoglia causa urgente, urgentissima é privileggiata dal corpo de ll'una ne l'altra legge ancor che intervenisse decreto di giodice, sentenza del S. Reg. ó dispensa del Principe, é vendendosi, alienandosi, obligandosi et hipotecandosi detti miei beni in ogn' uno di detti casi sia ipso tunc la véndita, obligazione et hipotecazione nulla, irrita et invalida, é la persona che alienarà, obligherà et hipotecarà detti miei beni resti privata del comodo usufrutto di detta mia eredità é successione, et inmediatamente passi all'inmediato successore da me chiamato, ut suprà.

E volendo io che li miei descendenti et eredi mascoli vivano da veri cristiani é fedeli vassalli S. M. C. (che Dio guardi) l'esorto d'aver sempre in mente il timor di Dio, é nel caso che Dio non voglia che alcuno di detti eredi miei descendenti et eredi commetessano delitto di Lesa Maes

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tà divina vel humana et ogn'altro delitto ó contumacia che portasse seco la privazione ó confiscazione de beni tunc et eo casu præambula hora ante delictum seu contumaciam voglio, ordino é comando che quello il quale commetesse detto delitto ó incurrerà in detta contumacia s'intenda escluso é privato dal commodo, uso et usufrutto della detta mia eredità é successione é la medesima eredità é successione seu commodo, uso et usufrutto de l'istessa præambula hora ante delictum et contumaciam subito pasi all'inmediato succesore é chiamato che non averà commesso delitto.

Item voglio che D. Agata, D. Angela, D. Rosa, D. Anna, D. Manuela é D. Teresa Giordano mee dilectte é benedette figlie non possano pretendere soprà dette mia eredità cosa nessuna tanto per succesione quanto per porzione legitima, subsidio, de jure debito, supplemento di legitima, porzione, consuetudinaria, panaggio, ed ogn'altra causa nulla excepta, atteso che da me sono state dotate de panaggio et ultra panaggium et hò fatto molto per l'istesse, et à maggior cautela l'istituisco eredi particolari nelle doti à ciascuna di esse date é promesse per essere così la mia volontà.

Item perchè dalla Maestà di Carlo II di gloriosa memoria mi fù concesso l'officio di veditore, prov.ro é generale delle castella é fortezza di questo regno per la mia vita é per altre due vite subsequenti da me nominande conforme dal Real privileggio che ne conservo; perciò in virtù di detta facoltà nomino nell'esercizio é possessione di detto officio per la prima vita doppo la mia morte il sudetto D. Francesco Antonio mio figlio terzogenito, é per la seconda vita doppo la morte di detto D. Francesco Antonio nomino l'erede dell'istesso D. Frar

cesco Antonio, é voglio che durante la minore età de l'istesso debbia esercitarsi ed amministrarsi detto officio da detto D. Lorenzo mio primogenito é non altrimente.

Item lascio la signora Margherita di Ardi mia stimatissima et amatissima moglie, signora, é padrona é usufruttuaria, sua vita durante, della mia eredità; e non volendo coabitare assieme con il sudetto D. Lorenzo mio erede universale, li lascio annui docati quattrocento, sua vita durante tantum, é non passando à seconde nozze quali annui docati quatrocento voglio che detto D. Lorenzo debba pagarli, é detta signora D. Margherita é detto D. Lorenzo mio figlio siano tutori é curatori di detto D. Francesco Antonio mio figlio minore, é debbiano amministrare ed esercitare detta curazio conjunctim et non divisim.

Item lascio che detta D. Margherita mia moglie possa in tempo di sua morte disponere à beneficio di uno de sudetti miei tre figli mascoli à chi li parerà, é piacerà é li serà più obediente di annui docati ducento, quali annui docati ducento debbia il sudetto suo legatario goderli sua vita durante tantum, é doppo s'intenda detto legato estinto in beneficio di detta mia eredità.

Item voglio, ordino é comando che debbiano inmediatamente seguita la mia morte pagarsi le dote di D. Margarita é D. Teresa mie figlie con il denaro contante che nell eredità mia restarà ó con altri effetti della medessima.

Item dichiaro dever conseguire da D. Giuseppe Giornano docati mille é cento di capitale é per essi annui docati sessanta due con molte annate di terze seu interessi decorsi; però voglio che pagando detto D. Giuseppe li sudetti docati mille é cento di capitali doppo mesi quattro seguita la mia morte, non si molesti per le dette terze de

corse, quali rilascio é dono à detto D. Giuseppe nel caso che pagherà di docati mille é cento frà mesi quattro ut suprà, é seguito detto pagamento di docati mille é cento, voglio che quelli si spendano nella sepoltura é tumulo da farsi nella mia cappella di Santo Nicolo posta dentro la venerabile chiesa di Santa Brigida, lasciando il peso di fore desso impiego é spesa à detto D. Lorenzo mio figlio; é ritardando detto D. Giuseppe il pagamento sudetto ó lapsi detti mesi quattro ut suprà, il rilascio di dette terze si habbi per non fatto, é detto D. Lorenzo mio erede debbia fare costringere al pagamento di detti docati mille é cento una con le loro terze decorse é decorrende, acciò possano spendersi detti docati mille é cento nella detta sepoltura é tumulo.

Item voglio, ordino é comando che inmediatamente seguita la mia morte messe cinquecento per l'anima mia in detta venerabile chiesa di S. Brigida et altre chiese à dispozione di detto mio figlio primogenito.

Item lascio à Giuseppe Giordano mio schiavo la sua libertà, acciò preghi Iddio per l'anima mia.

Item lascio à D. Margarita d'Ardi Giordano mia carissima moglie, che si ritrovono doppo mia morte, dello quale ne possa disponere à libera voluntà di quella quantità li parerà doppo averse fatto inventario.

Item voglio che le gioje sudette et argento lavorato si debbiano vendere et impiegare il prezzo in compra, et il frutto che pervenirà da detta compra lo lascio à beneficio di detta mia moglie sua vita durante, é resti in suo arbitrio socorrere con detti frutti perventuri da detta compra facienda à quello de sudetti trè figli mascoli li sarà più obediente, dichiarando che si debbia vendere l'argento, che si stimerà superfluo al uso della casa,

questo non ostante il sudetto capitolo che comincia: Item lascio la detta D. Margarita mia carissima le gioje che se ritroveranno, ut suprà.

Item lascio esecutori del presente mio testamento li signori consig. D. Flavio Urgo é D. Giuseppe de Angelis et il signor Ferrante Cammarota, alli quali tam conjunctim quam divisim dò ampla potestà di potere mandare in effetto il presente testamento justa la sua continenza é tenore. Napoli l'ultimo decembre 1704.-Yo D. Luca Giordano.

Extracta est præsens copia ab originali testamento in scriptis facto per D. Dnum. D. Lucam Giordano sub die 31 decembris 1704, et post ejus obitum aperto et publicato sub die 4 januarii, in quibus clausura et apertura interfuit Marcus notarius, Michael Gaetanus Campanile de Neapoli, acta cujus ad præsens penes me conservantur, factaque collatione concordat m. etc.; et in fidem ego notarius onuphrius del Rè de Neapoli rogatus. -Adest signum.

Extracta est præsens copia ab alia consimili inserta in actis interf.nis su.ti petiti per D. Laurentium Giordano præsidentem Regiæ Cameræ Summarique, et ad præsens Splea. Reg.tem Rij. Collij. Consilii à qua præsens extracta fuit eodem modo, et facta pro ut illa jacet, et præsentata fuit in actis prædictis; et facta collatione concordat, meliori semper salva, et in fide etc. Neapoli die 48 mense augusti 1731.-Hyacinthus Losito, rúbrica.

Hay un sello y encima se lée: Gratis copia die 18 augusti 1731.-Loúti.

Nos infrascripti hujus fidelissimæ civitatis Neapoli, publici ac Regia authoritate notarii, fidem facimus atque

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