Ch'ella gli vuole al tutto dar salute, E là con lei tu la disputerai.
El DIAVOLO dice all' angelo:
Or oltre andiam, bench' io conosca scorto Ch'ella gli ha a perdonare, e fammi torto.
L'angelo e'l diavolo vengono alla vergine Maria, e l'ANGELO O madre del Signore, ecco il ribello Del tuo figliuol, e la scritta ha portata.
La VERGINE MARIA dice al diavolo:
O tu che reggi lo infernal drappello, Dammi la carta che costui t'ha data.
Fa' un po' pian, ch' all' infernal flagello Debbe venir sua alma scellerata,
Chè, senza ch'i' 'l chiamassi, venne a mene E fecesi mio servo, e negò tene.
La VERGINE dice al diavolo :
Tu sai pur chiaro, misero dolente, Che Dio con la sua bocca ha già parlato: Che qualunque ora il peccator si pente Gli è rimesso ogni ingiuria e perdonato ; E Teofilo ha pianto amaramente
Il gran fallire e il suo crudel peccato; Però dammi la carta ch' e' ti dette,
Chè 'l mio figliuol in ciel fra' buoni il mette.
El DIAVOLO risponde alla vergine Maria e dice:
I' ho costui d'un gran piacer servito Che mi richiese: i' non ne lo pregai. Di che son io da lui restituito Della fatica che per lui durai? Non mi far torto: i' ho preso partito Tener la carta e non la render mai, Chè gli è mio uom, secondo che mi disse Con la sua bocca, e di sua man la scrisse.
La VERGINE MARIA dice al diavolo:
Tu hai costui con trappole ingannato ; Da' qua la carta, tu non la terrai.
El mi s'è in corpo et in anima dato, Tu sarai tu che invano la vorrai.
La VERGINE MARIA al diavolo dice:
Io ti comando per Jesú beato
Che tu la ponga giù con pene e guai, E tòrnati allo inferno con tua setta.
El DIAVOL dà la carta e fuggendo dice:
Ecco la carta, io ne farò vendetta.
La VERGINE MARIA a Teofilo dice:
Ecco la carta del tuo pianto e duolo Che tu facesti come cosa stolta, E dinegasti me col mio figliuolo, Et io gliel ho con gran fatica tolta. Tu hai fuggito l' infernale stuolo, Però fa' che sia savio un' altra volta: Non voler più tornare in contumace Col mio figliuolo: e resteratti in pace.
La vergine Maria sparisce, e TEOFILO ringrazia Dio e dice: O signor mio, sempre sia tu laudato Che m'hai cavato fuor di contumace, El mio crudel peccato perdonato E dispostomi a far quel che ti piace. Colui è pigro, folle stolto e 'ngrato Che cerca fuor di te riposo o pace;
Si come al mal demon tolto hai il potere, Donami grazia fare il tuo volere.
TEOFILO si rizza e va al vescovado e dice:
O glorioso Dio, lieto e giocondo Che hai contento oggi e sazio il cor mio, Ch'ero dannato all' intimo e profondo E son tornato in gran grazia di Dio, Oggi è mio il ciel e tutto quanto il mondo, Oggi m'è sottoposto el dimon rio, Oggi è quel di ch' i' son come rinato, Ch' ero perduto, e son fatto beato.
TEOFILO va a Monsignore e dice:
O monsignore, el di ch'io fu' privato Senza cagione, io me ne disperai: Lucifer per aiuto ebbi chiamato, E fui restituito, come sai:
Poi mi ravvidi, e piansi el mio peccato Tanto che perdonanza meritai;
La carta ch' io gli fe' con le man mia Renduta m'ha la vergine Maria.
Però l' uffizio mio verrò lassando
E tutto quel che per me si possiede, Ch'i' voglio andar sempre peregrinando E dimandar per Dio grazia e merzede, E tu verrai a' poveri donando
Questo ch'i' lasso in grande amore e fede. Dammi licenzia, come gli è ragione, E nella fin la tua benedizione.
El VESCOVO risponde a Teofilo:
Assai mi duole il tuo commesso errore Che ti lassasti al nimico ingannare : E or che tu hai pianto el tuo dolore E di' che gli è pietoso al perdonare, Laudo e ringrazio Dio a tutte l'ore: Or di' che vuoi nel deserto abitare Per farti con Jesù vie più perfetto; Va' dove vuoi, che tu sia benedetto.
CURRADO abbraccia Teofilo e dice:
Di quelli errori ch'i' ho teco commessi Per mio difetto o per la mia ignoranza, Che 'l Signor sa, conosce, e vede espressi, Ti chieggo umile e grande perdonanza. Dè fa', per tua pietà, che sien dimessi, Come teco ho la fede e la speranza.
Risponde TEOFILO a Currado:
Come io perdono, ti perdoni Dio,
E così tu perdona al fallir mio.
TEOFILO si spoglia e veste romito per andare al diserto, e mentre che fa le sopradette cose dice:
O vanagloria, stimol de' mortali, Cupidigia d'onor, gloria d'inferno, O danar falsi, e capo a tutti e' mali, O pompa de' viventi, o van governo, Le signorie, gli stati de' reali
Son proprio strade aperte al fuoco eterno: Chi più ne cerca o tiene sanza freno Quello è colui che nella fin n' à meno.
Chi vuol trionfo, gloria e ver desio
Renunzi e fugga il mondo traditore, Et ami e tema e segua sempre Dio, Fermando in lui la gloria, el senso e 'l core,
Qual è benigno, grato, umano e pio E sempre mai perdona al peccatore. Fermate in Dio, com' ò fatt' io, la speme, E salverete il corpo e l'alma insieme. Ora va al diserto, e BELZEBU dice:
Oltre qua, Malatacca e Farferello, Poi che Teofil l'anima ha salvato, Io vo' che noi andiamo a Manovello Che fu cagione che lui m' à giuntato: E ciascun porti seco un bastoncello, Ch'io intendo che sia forte bastonato; Portianlo vivo, pel suo mal governo, Col corpo e l'alma a star nel fuoco eterno.
MALATACCA dice a Belzebù:
Quanto per me, ancor nol toccherei Chè gli è cagion far far molti peccati, Anzi più tosto lo minaccerei,
E so che noi saremo ristorati.
BELZEBU dice a Malatacca:
Se si pentisse, io me lo perderei
E sare' al fin de' mia guadagni usati ; Una pera matura sempre casca;
Meglio è passera in man che tordo in frasca.
E' diavoli vanno a Manuello, e BELZEBÙ dice:
O Manovel protervo e scellerato, Tu porterai la pena pel cristiano.
Se tu vuo' perdonarmi el mio peccato, Io ti ristorerò con la mia mano.
BELZEBÙ lo fa bastonare e dice:
Su presto, fate che sia bastonato;
Pigliatel qui, ch'i' vo' che nel portiȧno
Vivo all' inferno a stare al mio comando.
Mentre che MANOVELLO è portato allo inferno, dice: O Belzebù, io mi ti raccomando.
Entrati e' diavoli nello inferno con l' ebreo, uno ANGIOLO dà licenzia: O popol degno, egregio, alto e saputo, Che sei venuto qui per farci onore,
E ai il miracol di Jesù veduto
Come perdona sempre al peccatore, Quando e' ritorna a far el suo dovuto Sempre l'accetta in sua grazia et amore; Idio vi salvi, e guardi da' peccati; E ringrazianvi, e siate licenziati.
« PrécédentContinuer » |