Images de page
PDF
ePub
[blocks in formation]

Mettono man a l'arme, et amazonsi; et il DISCEPOLO vedendogli morti, torna indrieto, e dice:

Quanta è grande, Giesù, la tua giustizia:
Quanta è immensa, Giesù, la tua pietà:
Chi semina dolor, ricôe tristizia,
Chi semina bontà, ricôe bontà:
La tristizia or punita ha la tristizia,
Così il cattivo or la cattività;

La penitenzia andò drieto al peccato:
Lassami or tôr ciò che m' avien rubato.

Vestitosi, cammina; e giunto, dice a Ignazio :

Giunsi in Ierusalem; trovai Maria,
Giovanni e l'altre care sue compagne :
In sul monte Calvario par che stia,
E'l suo morto figliuol sempre mai piagne.
Per grazia di Iesù seppi la via;
Quivi son cose glorïose e magne :
In man sua propria la lettera die',
E lei questa risposta manda a te.

Sono stato spogliato pel cammino,
E bastonato, e rubato il mantello,
La tasca col barlotto, e 'l pane e 'l vino,
E finalmente infino al giuberello.
E come piacque al nostro Dio divino
L'un l'altro s' ammazzò con un coltello :
Ritolsi ciò che lor tolto m'avèno,
E morti li lassai sopra 'l terreno.

Sant' IGNAZIO risponde al discepolo:

Senz' altro replicar pòsati alquanto.

E volgesi a un altro discepolo e dice:

Tu leggi tanto quanto Maria dice.

El SECONDO DISCEPOLO leggendo dice:

L' ancilla umil del Santo d'ogni Santo: 1

Le stampe hanno: L'umile ancella, ec.

Sia teco, e sempre ti facci felice
Quel che Giovanni ha predicato tanto.
Tien fermo il dubitar; se a te non lice,
Io verrò a te: conforta e' tua novizii

Che seguin la virtù fuggendo e' vizii.

In questo giugne in Antiochia dove è Santo Ignazio, un
CORRIERE e dice al Pretore:

Buone novelle a tutti quanti reco:
Traiano è presso a poche leghe a voi
Sur un trionfo, e tanta gente à seco
La terra triema e 'l ciel de' fatti suoi.
Dice che vien per riposarsi teco;
Provedi a pane e vin più che tu puoi.
Grida, rumore e strepito si sente,
E va sosopra tutto l'orïente.

El PRETORE udito el corriere, dice al suo scalco e cavaliere
Su, scalco, a te s'appartien questa cura :

così:

A carne, strame e vino e pan provedi.

Lo SCALCO risponde al pretore:

Fia fatto, sta' sicur, senza paura,
Chè più robba ci fia che tu non credi.

El PRETORE a' sua servi e baron dice:

Andiảngli incontro noi fuor de le mura,
E in ginocchion ce gli gittiamo a' piedi.
Presto su, caminiam, mettiamci in via,
Chè noi siam servi alla sua signoria.

Vanno incontro a Traiano, e giunti, il PRETORE in ginocchioni dice a Traiano:

Giove e Saturno con Bellona e Marte
Ti faccia vincitor d'ogni battaglia.

TRAIANO risponde al pretore:

Ho soggiogato il mondo in ogni parte,
Perchè l'imperio in fama e 'n gloria saglia.

El PRETOR a Traiano risponde:

In te è forza, ingegno, astuzia et arte :
Fortuna co' tua par non si travaglia.
Tu vinci lei ch' ogni vincitor vince,

E sei signor de le mondan province.

Giunti al luogo del Pretore, Traiano smonta del carro e

monta in sedia; e in questo Santo IGNAZIO dice alli suoi discepoli: Io sento che gli è giunto oggi Traiano,

E va spegnendo questa nostra fede.

Il vo' trovar, e dir ch' io son cristiano,
Che Dio il punirà se a lui non crede.

El PRIMO discepolo risponde:

Pensa ben, padre, innanzi che v'andiảno:
Chi frettoloso va, percuote il piede.

Santo IGNAZIO al discepolo risponde:

Vamen' egli altro che tormento e morte?
Il voglio andar a visitar in corte.

Ora vanno a Traiano, e Santo IGNAZIO dice:
Colui che sempre fu e sempre fia
Et è tutto nel tutto, anzi esso è tutto,
Et ha sopra ogni cosa signoria

E manda la letizia el pianto el lutto,
Nascer volse nel ventre di Maria,
E fu il peccato original destrutto;
Per la sua carità, pietà infinita
Con la morte di lui ci die' la vita.
Egli è virtute de l' altrui virtute,
Et è riposo degli affaticati,
Et è salute de l' altrui salute,
Et è beatitudin de' beati,

E fa cose veder non mai vedute,
E le vedute mai parere stati,
E in un punto potre' disfare e fare
Nuovo ciel, nuova terra e novo mare.

Io ho sentito, et ogni giorno sento,
Che i servi di Giesù disprezzi e scacci;
Con morte, con dispregio e con tormento
Quanti ne puoi trovar, tanti ne spacci.
Non val dir dopo il fatto: io me ne pento:
Pregoti, stringo e sforzo che ti piacci
Lassargli star, e se tu nol farai

Lo imperio e 'l corpo e l' alma perderai.

Tolto ti fia quel ben che Dio t' ha dato,
Se dalla falsa fè non ti rimuti.

TRAIANO con ira risponde a Santo Ignazio:
Guarda chi m' ha il cervel raviluppato!
Voi siate tutti quanti e' mal venuti.

E voltasi al Cavalier e dice:

Fa', cavalier, che costui sia legato,
Ch'io vo'ch'e' tristi un di sien conosciuti.
Mettetelo in prigion, guardatel bene,

E poi lassatel castigar a mene.

Ora mettono in prigion Santo Ignazio, e TRAIANO dice:
Io son costretto a Roma far ritorno,

E quivi vo' lo esercito fermare;

E poi mi poserò per qualche giorno:
Mandami Ignazio e fallo ben guardare.

El PRETOR risponde a Traiano:

So che gli arà tanta gente d'intorno
Che se volessi, e' non potrà rastiare. 1
TRAIANO al pretor dice:

Vo' che sia pasto di selvaggie fiere,
E dargli morte, sol per mio piacere.
TRAIANO ammonisce il pretore e dice:

2

Tien la terra abondante e con dovizia,
E sia severo; e nel parlar, d'un pezzo.
Cinque cose corrompon la giustizia :
Amore, odio, timor, preghiere e prezzo.
Da' premio a' buon, punisci ogni tristizia,
E regnerai in questo luogo un pezzo:
Non far quel che non vuoi che 'l popol faccia,
Chè quel che piace a noi, par ch'a lor piaccia.
Bisogna prima sè ch' altri correggere,
E insegnar prima a sè, ch' altri insegnare,
E quel che vuoi per te per altri eleggere,
Chè 'l vizio non può il vizio biasimare.
Vuolsi con la ragion giustizia reggere,
Pietà sempre con essa mescolare;
Dolce in aspetto e in giudicar severo,
E buon cognoscitor dal falso al vero.
TRAIANO dice al capitan delle gente d'arme:

Invitto capitan, fa' metter bando
Come doman di qui mi partirò,
E vien tutta la gente rassettando.

1 Rastiare o Raschiare per Scappar via, Svignarsela è registrato con es. del Firenzuola. Ved. anche vol. I, 18.

2 Esser d'un pezzo, come ha anche l' Ambra, o tutto d'un pezzo, come più comunemente si dice, vale essere intero, schietto, leale.

El CAPITANO risponde a l' Imperatore:

Tanto quanto tu di', tanto farò.

El CAPITANO al trombetto dice:

Suona, trombetto, e di' lor ch'io comando
Che stieno in punto quando io lo dirò.
Spess' interviene che un grandissimo ordine
Si spezza e rompe per poco disordine.

El TROMBETTO bandisce e dice:

[ocr errors]

L'inclito, eccelso e invitto capitano

Fa bandire et espresso comandare,

Che stiate in punto ognun con l'arme in mano,
Perchè lo imperador ne vuol andare.

El CAPITANO a l'imperator dice:

O signor mio, a tua posta partiamo

Chè 'l tempo a me par buon da camminare.

LO IMPERATORE al capitano risponde:

Resta qui d'Antiochia tu pretore:

Mantieni el regno la gloria e l'onore.

Partonsi, e mentre che vanno un cavallaro va innanzi a Roma al pretore, et il PRETORE di Roma lo vede venire, e dice: Che novelle ci porti?

El CAVALLAR dice:

Egli è qui presso
Traiano, e torna a voi con gran vittoria.
La Siria, Arabia e l' India ha sottomesso:
Vuol trionfar per eternal memoria.
El PRETOR di Roma, a' servi e baroni dice:

Fate ch'in punto ciaschedun sia messo,
Chè vorrà festeggiar per più sua gloria.
Dove il lassastu?

El CAVALLARO dice:

Non molto discosto.
Dè non badate, chè sarà qui tosto.

Vanno incontro a Traiano, e giunto in Roma monta in sedia, et il PRETORE D'ANTIOCHIA dice al Cavaliere:

Va, cavaliere, e cava di prigione
Ignazio, e innanzi a me lo menerai.

El CAVALIERE risponde:

Fia fatto presto; e' bisogna il bastone
Chè queste gente non si muovon mai.

« PrécédentContinuer »