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Ital 6570.5

1874, Jan. 6.

Subscription Fund.

1599

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DI

SANT' IGNAZIO.

Riproduciamo l'antica edizione del sec. XV, intitolata :

- Rappresentatione di S. Ignazio Vescovo e Martire. s, n. in-4. Le altre edizioni sono così registrate dal BATINES, Bibl. pag. 35: · Nuouamente ristampata. In Firenze l'Anno MDLVIII, In-4 di 8 c. con 5 fig.

In Firenze appresso Giovanni Baleni l'Anno 1589. In-4 di 8 c. con 2 fig.

L'Allacci cita una ediz. di Siena, alla loggia del Papa, s, a. in-4. La Rappresentazione è tolta dalla Leggenda aurea, alla quale avrà attinto anco l'autore del Mistero francese pubbl. da MONMERQUÉ e Michel, Th. franç. au moy. âge, pag. 265.

L'ANGELO annunzia:

Pax vobis, dice il nostro Salvatore:
La pace sia con voi, cari fratelli.
Uniti, attenti e con divoto cuore
Contemplate d' Ignazio e' gran flagelli;
Piangete e lagrimate per suo amore
Voi che siete del ciel fatti ribelli :
State devoti al divino spettacolo,

VOL. II.

Dove Dio mostrerà più d'un miracolo.

Suol l'uom tacendo, imparar a parlare:

Cosi vedendo, imparar a vedere :
Dipoi sapendo, cercar d'insegnare,

1

Cosi insegnando, imparar a sapere,
Le sue cose tacer, le altrui lodare,
E sempre mai cercar di far piacere:
Però fermate le paterne voce,

Chè 'l silenzio ci giova, e 'l parlar nuoce.

Santo IGNAZIO chiama un suo discepolo e dice:

Vanne in Ierusalem, truova Maria

E questo breve in le sua man darai;
Saluta tutti lor da parte mia,

E fa' tanto di ben quanto tu sai.
Se tu trovassi Ilario per la via
Al romitorio suo ti poserai,

Ma perchè c'è un po' lungo il cammino,
Porta del pane, e un barletto di vino.

El DISCEPOLO tolte le cose dice:

Datemi, padre, la benedizione,

Ch'io son parato a far ciò che m'ai imposto;
Mi raccomando a le vostre orazione:
Pregate Dio per me che torni tosto.

Santo IGNAZIO risponde al discepolo:

Abbi sempre Giesù per devozione;
Cosi verso di lui sta' ben disposto :
Va' poi sicuramente, e non temere.

El DISCEPOLO risponde:

Fie fatto, Ignazio, ciò che v' è in piacere.

Va el DISCEPOLO a la Vergine Maria e giunto a lei dice, essendo lei con San Giovanni Evangelista:

Salve, dolce Maria, pietosa e santa,
Ave, madre di Dio, di grazia piena,

Regina celi, immaculata pianta,

Oggi ti veggo posta in tanta pena

Che 'l cor nel mezzo el petto mi si schianta:
Giovanni, Marta e Maria Maddalena,
Ignazio a tutti una epistola manda,
E mille volte a voi si raccomanda.

La VERGINE risponde al discepolo:

Quanto la tua venuta mi sia grata,
Sallo Colui che sa tutte le cose.

El DISCEPOLO dice a la Vergine Maria:

Non istar, madre, tanto adolorata,

E voi, sorelle mie, si lacrimose.

La VERGINE MARIA al discepolo dice:

Diletto amico, questa croce guata
Là dove il mio figliuol per te si pose:
Fu schernito, battuto e flagellato,
Non per sua colpa, ma pel tuo peccato.

Ve' quella lancia che forò il costato,
E' chiovi che fororno le sue mani;
Con questa spugna il fêl ber gli fu dato
Da que'tristi giudei, malvagi cani :
E la corona di che fu incoronato.
Omè, omè, omè, miser cristiani,
Questa è la croce ove lassai il figliuolo
Che salvò tutti per morir lui solo.

San GIOVANNI Evangelista dice:

Qui Cam, Sem, Iafet, e qui Noè,
Qui Iona, qui Amos e qui Elia,
Qui Iacob, Iosef e Moisè,
Qui Davit, Eliseo e Jeremia,
Qui Abraam, Isac e Iosuè,
Qui Daniel, qui Iob e Zacheria,

Qui ciò che mai pe' profeti si scrisse,
Fu consumato, e qui Cristo ce 'l disse.

MARIA MADDALENA al discepolo dice:

Eva ci tolse, e ave ci diè il regno
Del ciel, che Maria sciolse e lei legò:
Adam peccò con la man in sul legno,
Cristo in sul legno tutti ci salvò;
L'un gustò il pome e passò il divin segno,
L'altro mirra et aceto e fêl gustò:
L'un fu ingannato, e l'altro preso a torto,
E per non ci amazar, Giesù fu morto.

La VERGINE MARIA al discepol dice:

La faccia fu percossa e sputacchiata,
Gli orecchi si sentirno bestemmiare,
Gli occhi velati e la barba pelata,
E 'l capo si vedeva insanguinare;
Tutta la carne sua fu tormentata
Sol per noi peccator ricomperare;
Dalla pianta de' piè fino a' capelli
Fu infranto e lacerato da' flagelli.

Io ti vorrei pur dir; lassa, ch' io sento

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Mettono man a l'arme, et amazonsi; et il DISCEPOLO vedendogli morti, torna indrieto, e dice:

Quanta è grande, Giesù, la tua giustizia:
Quanta è immensa, Giesù, la tua pietà :
Chi semina dolor, ricôe tristizia,
Chi semina bontà, ricôe bontà:
La tristizia or punita ha la tristizia,
Così il cattivo or la cattività;

La penitenzia andò drieto al peccato:
Lassami or tôr ciò che m' avien rubato.

Vestitosi, cammina; e giunto, dice a Ignazio:

Giunsi in Ierusalem; trovai Maria,
Giovanni è l' altre care sue compagne :
In sul monte Calvario par che stia,
E'l suo morto figliuol sempre mai piagne.
Per grazia di Iesù seppi la via;
Quivi son cose glorïose e magne :
In man sua propria la lettera die',
E lei questa risposta manda a te.

Sono stato spogliato pel cammino,
E bastonato, e rubato il mantello,
La tasca col barlotto, e 'l pane e 'l vino,
E finalmente infino al giuberello.
E come piacque al nostro Dio divino
L'un l'altro s' ammazzò con un coltello :
Ritolsi ciò che lor tolto m'avèno,
E morti li lassai sopra 'l terreno.

Sant' IGNAZIO risponde al discepolo:

Senz'altro replicar pòsati alquanto.

E volgesi a un altro discepolo e dice:

Tu leggi tanto quanto Maria dice.

El SECONDO DISCEPOLO leggendo dice:

L' ancilla umil del Santo d'ogni Santo: 1

Le stampe hanno: L'umile ancella, ec.

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