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Poi che gli è il puro immaculato agnello.

El PRETE la battezza e dice:

Con l'acqua io ti battezo, lavo e mondo
Da ogni colpa, e macula e difetto ;
Libera sei dallo infernal profondo,
E puoi condurti a stato alto e perfetto.

Risponde Santa MARGHERITA :

Drento mi sento il cor lieto e giocondo
Per la presenzia di Iesù diletto,
Che per me sparse il prezioso sangue,
Del qual mio cor d'amor ferito langue.

El PRETE dice:

Nel bene incetto sia perseverante,

E contro a tre nimici starai forte:
Cioè, demonio, carne e mondo errante,
Quai ti minaccion cruda e aspra morte.
In ogni aversità sarai costante;
Se vuoi condurti alla celeste corte,
Oserva quel ch' io dico, e resta in pace.

Risponde Santa MARGHERITA:

Tutto farò quel che al mio Jesù piace.

El prete si parte, e Santa MARGHERITA truova la nutrice e di

cegli:

Cara nutrice, ascolta buone nuove :
Già fatta son cristiana e battezata;
Non seguo più Nettuno, Marte e Giove:
Da me ogni lor setta è rinegata.
Sol Cristo adoro, quale il cor mi muove,
E sono a quello sposa dedicata:

Tanta forteza drento al cor mi sento,

Ch'i' non temo del mondo alcun tormento.

La NUTRICE risponde a Santa Margherita, e dice:
Come hai avuto, figlia, tanto ardire

A farti battezar, senza timore
Del padre tuo, che ti farà perire,
E moverà contra me il suo furore?
Dinanzi a quel non potrò comparire;
Solo al pensar tutto mi triema il core;
Di mia fatica perderò il salario,
E sarà mio nimico e aversario.

Risponde Santa MARGHERITA :

Andrai dinanzi a quello, e non temere
Di cosa alcuna, chè di certo spero
Interamente ti farà il dovere,
E proverrai quel dico sarà vero.
Prima domanda, e poi gli fa' assapere
Di mia conversion tutto lo intero;
Fa' quel ch' io ti consiglio, e va sicura.

Risponde la NUTRICE:

Per oggi, or su, mettianci alla ventura.

La NUTRICE va al padre Teodosio e dicegli:
El ben trovato sia, caro padrone;
Se t' è in piacere, ascolta una parola.

Risponde TEODOSIO :

Si ben, dirai quel vuoi, come è ragione;
Ma prima di' quel sia di mia figliuola.

Risponde la NUTRICE:

Truovasi in buona disposizione,

Et ha diletto star secreta e sola;
Già comincia a toccar de' quindici anni,
E convien provedergli nuovi panni.

1

Per questo son venuta, e per danari,
Secondo che richiede mia fatica;
Ho fatto sempre e' debiti ripari 1
Circa di lei, e del mio si nutrica.
Ancor tenuto ho modo che la impari
Esser prudente, e modesta, e pudica :
Avendola allevata tanto bene,

Ti chiedo el giusto di quel si conviene.
Risponde TEODOSIO dandogli danari :

Tu hai ragione; io son molto contento,
E intendo darti più che tu non chiedi ;
Tien qui, per or, ducati cinquecento,
Et a tutti e' bisogni sua provedi.
Io farò molto più s' io non mi pento,
Però che altri figliuoli non ho eredi.
Un singolar ricordo ti vo' dare,
Che quella non facessi battezare.

Le opere necessarie per provvedere ad ogni occorrenza, e riparare ciò che

si perde o lacera o consuma.

La NUTRICE risponde:

In questi giorni tornando io di fuori
Da un cristian la trovai battezata,
Del che ne presi al cor tanti dolori
Che m'hanno presso di vita privata.

Risponde TEODOSIO :

O cristian, pien d'inganni e seduttori
Inverso la mia figlia tanto grata !
Io giuro di tal gente maladetta
Di corto farne far crudel vendetta.

Seguita TEODOSIO:

Fa' che non la conduchi al mio conspetto
Ch'io fo pensier mai più quella vedere ;
In questo la m' ha fatto tal dispetto
Che mi sarie in vederla dispiacere.
Tienla presso di te nel proprio letto
E fa' di quella quel che t' è in piacere;
Va', ch' io la lasso in tutto al tuo governo,
E non la vo veder più in sempiterno.

Partesi la NUTRICE e dice a santa Margherita:
Io torno di danar piena e fornita
Dal padre tuo, et è mirabil cosa
Che non ti vuol veder più in questa vita,
E poi che sei cristiana, e' t' ha esosa.
Figliuola mia diletta, Margherita,
Se vuo' star meco, non vo'sia ozïosa:
Io ti do in guardia le mie pecorelle:
Con diligenzia attenderai a quelle.

Santa MARGHERITA risponde:

Dolce nutrice, io ti prendo per madre
E porterommi come cara figlia;
Poi ch'io son desolata dal mio padre,
Tu, come genitrice, mi consiglia.
Desidero seguir virtù leggiadre,

Con umiltà inclinando le mia ciglia;

Però quel che comandi, adempio in tutto,
Sperando trarne prezïoso frutto.

Santa MARGHERITA piglia uno bastoncello e guida le pecore e dice: Cristo si fe' pastor di pecorelle,

Come lui disse con sua lingua e voce;

E con benignità, per salvar quelle,
Volle morire al monte in sulla croce:
E fecele lucente chiare e belle

Nel sangue sparso in tante pene atroce :
Questo mi si presenta oggi al diserto,

E tutto il core al mio Iesù converto.

Santa MARGHERITA si pone a sedere, e canta questa lauda come si canta: O vaghe Montanine e pastorelle. << O vaghe di Iesù o verginelle

Ove n'andate si leggiadre e belle?

» Ove è il vostro Iesu, ch'andar solete
Per suo amor cercando vera luce?
Se con salute quel trovar volete
Udite che vi chiama ad alta voce;
Vedetelo confitto in sulla croce,
Chè ha il cor ferito, e esciene fiammelle.
>> Noi vegniam per trovar Iesù diletto,
Che in brieve tempo l'abiamo smarrito ;
Per nostro error e colpabil difetto
L'abbiam lassato, e s'è da noi partito:
Cercandolo n' andiam per questo sito
Per ritrovarlo, miser tapinelle. »1

Dipoi el prefetto OLIMBRIO in sedia dice:

Parate, servi mia, oggi una caccia
Sol per pigliar piacer sollazzo e spasso.
A tutti insieme venir meco piaccia,
Nessun sia tardo a muovere il suo passo.
Venga ciascun con lieta e chiara faccia
Per monti e valle e piani, in alto e basso.
Le callaiuole portino e' villani,2
E'gentil giovan guideranno e' cani.

E GIOVANI della caccia cantono questa Canzona:
Iamo alla caccia, su alla caccia

Su su su su, ognun si spaccia.

1 E questa una parodia spirituale della nota canzonetta Vaghe le montanine e pastorelle, che fu lungamente attribuita al Poliziano, ma la cui prima forma appartiene certamente al Sacchetti. Trovasi anche con qualche varietà di lezione, e con l'aggiunta di tre altre strofe, nelle antiche raccolte di Laude spirituali, e nella ristampa dell'avvocato Galletti, Firenze, 1864, a pag. 105.

2 Sorta di rete che si pongono alle calle o callaje per farci incappar dentro le lepri.

Finita la canzona suonano e' corni, e'l CAPOCACCIA dice al
Prefetto:

In ordine siam tutti al tuo comando:
Signor, pigliam la via qua pel diserto;
Ciascun di noi ne vien lieto e cantando
Però che della preda ognuno è certo;
Andranno e' nostri can come volando,
Sendo alla caccia ognun di loro esperto.

Risponde il PREFETTO e dice cosi:

Or oltre su, escian fuor della porta,

E prenderem la via quale è più corta.

Fanno la caccia, dipoi, tornando, el PREFETTO vede Santa
Margherita e dice:

In quella macchia io vedo una donzella
Quale è tutta gentile, al mio parere ;
Et a' mia di mai vidi la più bella,

E nel mio cor n'ho preso gran piacere.
Parmi sia più lucente che una stella,
E non mi sazia sol quella vedere.
Va, capocaccia, e menala a palazzo;
Con suo onor ne vo'prender sollazzo.
El CAPOCACCIA va a Santa Margherita, e dice:
Gentil figliuola, vieni al mio signore.
Risponde Santa MARGHERITA :

Vuole ei ch'i' venga teco sola adesso?

Risponde il CAPOCACCIA:

Si vuol: vien meco e non aver timore.
Cosi per suo comando e' m'ha commesso;
Da quel riceverai gloria e onore,
Come per sue parole e' m'ha promesso.

Santa MARGHERITA risponde:

Non posso al non venir far resistenzia;
Senza timore io vengo a sua presenzia.

Mentre che vanno, Santa MARGHERITA dice:

Signor Iesù, diletto e caro sposo,
Non lassar macular mia carne pura:
In te, Signore, è tutto il mio riposo,
E sola col tuo aiuto son sicura.
Ogni gran pondo non mi fia gravoso
Se meco sei, mentre mia vita dura;

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