Discorso sulla origine, progressi e stato attuale della musica italiana, Volumen 1

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Tip. e fonderia della Minerva, 1821 - 173 páginas
 

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Página 99 - L' anima mia, che con la sua persona Venendo qui, è affannata tanto. Amor che nella mente mi ragiona, Cominciò egli allor sì dolcemente, Che la dolcezza ancor dentro mi suona. Lo mio Maestro, ed io, e quella gente Ch' eran con lui, parevan sì contenti, Come a nessun toccasse altro la mente.
Página 88 - ... sempre confortato, e con chiarissime ragioni convinto, a non pregiare quella sorte di musica che, non lasciando bene intendersi le parole, guasta il concetto et il verso, ora allungando et ora scorciando le sillabe per accomodarsi al contrappunto, laceramento della poesia, ma ad attenermi a quella maniera cotanto lodata da...
Página 147 - ... passaggi [melismi]; un'altra negli studii delle lettere; ed un'altra negli ammaestramenti ed esercizii del canto, e sotto l'udito del maestro, e davanti ad uno specchio, per assuefarsi a non far moto alcuno inconveniente, né di vita né di fronte né di ciglia né di bocca. E tutti questi erano gl'impieghi della mattina. Dopo il mezzodì s'impiegava...
Página 78 - Tantalo s' arretra; E veggo Cerber con tre bocche intento, E le furie acquietare il suo lamento. M i N os dice a Piatone : Costui vieu contro le leggi de* Fati, Chenou mandali quaggiù carne non morta.
Página 92 - ... introdurre una sorte di musica, per cui altri potesse quasi che in armonia favellare, usando in essa (come altre volte ho detto) una certa nobile sprezzatura di canto, trapassando talora per alcune false, tenendo però la corda del basso ferma, eccetto che quando io me ne volea servire all'uso . comune, con le parti di mezzo tocche dall'istrumento per esprimere qualche affetto, non essendo buone per altro.
Página 148 - Vili, l'esercitarsi sopra quelle ed il renderne le ragioni al maestro, quando si ritornava a casa: il quale poi per maggiormente imprimerle nella mente de" discepoli vi faceva sopra i necessari discorsi e ne dava i necessari avvertimenti.
Página 171 - Gasparini a trasfondere nel canto i tuoni e gli accenti della voce umana agitata da ciascuna passione. I discepoli cresciuti nelle loro scuole appresero dalla viva voce del maestro, e tramandarono nella stessa guisa ai loro successori quei modi pratici ed elementari che fecero giungere l'arte del canto all'ultimo apice della perfezione. Ma ora che, grazie all'innondazione del moderno gusto, la catena della tradizione è spezzata, e che nessuno de...
Página 47 - Alexandria evocavit. neque eo segnius adulescentulos *> equestris ordinis et quinque amplius milia e plebe robustissimae iuventutis undique elegit, qui divisi in factiones plausuum genera condiscerent - bombos et imbrices et testas vocabant - operamque navarent cantanti sibi, insignes pinguissima coma et excellentissimo cultu puris ac sine anulo laevis, quorum duces quadringena milia sestertia merebant.
Página 141 - Ne* giorni tuoi felici Ricordati di me. Aristea. Perché così mi dici, Anima mia, perché ? Megacle. Taci, bel idol mio.
Página 147 - E questi erano gli esercizi ordinari di quel giorno nel quale i discepoli non uscivano di casa. Gli esercizi poi fuori di casa erano l'andar spesse volte a cantare e sentire la risposta da un'eco fuori della Porta Angelica, verso Monte Mario, per farsi giudice da sé stesso de...

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