Parnaso degl' Italiani viventi, Volumen 8Dalla Nuova Tipografia, 1798 |
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Términos y frases comunes
alfin allor alma Amici amor Anglici Anglo Aronte bella bianco bosco bruna Canóva canto caro caro sposo CATERINA BON celeste cetra ch'io ch'or ciel ciglia Cintia Clizia cocchio colle Contessa crin Danimarca destrier diletto dolce donna Ecco Elvezia faggio favella Febée felice fior fiume foco fosco fronda fugge Gaspare Landi gentil gioja giorno gran guance invan IPPOLITO PINDEMONTE l'alma l'aura l'onda labbro lieta loco lume madre meco mirar Mirti mondo morte mostra natío Ninfa nodrir notte nube occhi ognor ond'è parmi passo patria pensier pensosa petto piacer piaggia pianto piè Pind Piozzi pria puote pupille quà quì raggio rupe s'io saggio sasso selva serba sguardo siede soave solinga solitaria sonno sovra spesso spirto Sposa stanca suol suon talor Tamigi teco Temira torna tosto tranquilla vaga VALCHIUSA vede veder veggo verde veste vide viso Zefiro
Pasajes populares
Página 36 - O sotto un faggio Io ti ritrovi Al caldo raggio Di bianco ciel, Mentre il pensoso Occhio non movi Dal frettoloso Noto ruscel: O che ti piaccia Di dolce Luna • ', L...
Página 227 - Oh felice chi mai non pose il piede Fuori della natia sua dolce terra ! ' . Egli il cor non lasciò fitto in oggetti , Che di più riveder non ha speranza , E ciò , che vive ancor , morto non piange.
Página 38 - Mi guardi amica La tua pupilla Sempre , o pudica Ninfa gentil ; E a te , soave Ninfa tranquilla , Fia sacro il grave Nuovo mio stil...
Página 184 - D'Italia , ea me l'antica arte ricorda, ,, Che si. pensa oggi là della mia Musa? Al casto suon della tua dolce corda , Fuor pochi eletti, che fedel conserva...
Página iii - Egli avrà fatto de' versi più robusti e più dotti ; ma di più patetici , di più soavi, di più secondo il mio cuore e il mio gusto non ne fece egli certo. Troverete sparsa in più luoghi quella dolce...
Página 173 - L' innocente seren de' tuoi bei giorni. Non che il Mondo ritorni A te quanto gli dai tu di dolcezza, di' e^li stesso ben sa non poter tanto. Valle è questa di pianto E gran danno qui spesso è gran bellezza, Qui dove perde agevolmente fama...
Página 175 - Non è quello che in te vagheggio e colo. Te stessa amo in te solo, Te dentro e fuor sol di te stessa adorna. La sola voce tua non è concento ? Non danza il portamento ? E cercherò se dotta suona o pinge Man che in eterne reti ogni alma stringe ? Ma tra non molto, ohimè (nè mi querelo Altro che, invan, contra il destin mio duro) ! Rivolgerò all
Página 139 - Qui de' suoi cedri al lume, oprando tele. Circe l'aere notturno empiea di canti. Ed or nella Trinacria ha il suo bel nido La più cara Fanciulla e la più vaga Che mai levasse in questi mari il grido. Fuggii : ma come? aperta in sen la piaga Portando, e gli occhi ognor volgendo al lido, Ove lasciai la mia leggiadra Maga.1 XVI. LONTANANZA. D...
Página 174 - Contento d'involarti un qualche sguardo., E di serbar nell'alma i casti accenti , La sorte a farmi sventurato io sfido. Tu non conoscerai quel foco , in che ardo , E mireran tuoi bruni occhi ridenti, Senza vèderlo , il servo lor più fido.
Página 143 - Sotto il vario color de' suoi costumi. O soggiorno fedel d'orsi, e di lupi Dure vetuste rupi , Del vostro aspro rigore Date, vi prego, a un core Che diero a me tenero troppo i Numi : Date di quella neve anco, che suole Seder su voi così ostinata e salda , Da farne scorno al Sole, Che l' indora co