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per che adesso è il tempo, sì per la presentia di Cesar, come per la dieta.

Bisogna etiam omnino mandar quella mia commissione in causa Lutherana cum potestate substituendi et altre clausule sì come ho scritto al Rmo Segr. Santi Quattro, altramente come me sono partito de una terra repullulat aliqua in parte morbus, neque est qui medeatur. Però supplico V. S. Revma si degni omnino commandar ad suoi che procurino et mella mandino presto.

Hac hora dum haec scriberem el segretario Maximiliano me ha mandato per uno de' mei la copia della lettera si ha a scriver al Duca di Saxonia, la qual mi ha detto Lege che è forte buona; io me la farò interpretar per esser alemanica, et se sarà a modo mio sollicitarò che la se mandi subito per il corrier di Cesare in Saxonia.

15.

Cuiusdam epistola de rebus Germanicis.

(Leandri et aliorum Epistolae.

Arch, Vatic. Arm. II. caps. 1. N. 81.) (22. Januarii 1521.)

Rev. Mons. mio observandissimo. Questa sera a un hora di notte il gran scudero partite de quì in posta per Fiandra et io l'ho visto secretamente, chi dice che l'è andato per dinari chi dice a menar l'infante, ma el vero è che l' è andato a metere in ordine l' armata aciò che a questa primavera l'imperator possi andare in Spagna et forsi più presto se sarà possibile.

Questa mattina s'è facto l' exequie de la bo. me. del Cardinale di Croy, dove era la Maestà Cesarea. Magontia ha celebrato; vi era Colonia, Treveri, Conte Palatino, Duccha di Saxonia, allo incontro vi era Sedunensis, Burgiensis, l' orator apostolico, l' orator christianissimo et il Veneto, incapuzzati era Chievres, un fanciullo piccolo fratello del dicto Croy, il gran Mastro, el gran scudero, uno figliolo del gran Mastro et doi altri parenti. Il prior di Santo Dominico d' Augusta ha facto l' oratione et veramente per barbaro non se poteva portare peggio, et haveria ditto più de quello ha, se non fusse stato che tre volte gli fu ditto che 'l finisse, perchè il Ma

gontino diceva la messa et stava con gran sinistro, per essere sta indisposto. L'oratione è stata in Todescho, lui ha ditto che non se dovaria comportare che fra Martino mandasse in volta li soi libri; ma se pur il Papa ha fallato, tu che sei imperatore lo debbi andare a castigare; et intrò cum tanta furia et superbia cridando al prefato imperatore che se doveria vergognare a non fare l'impresa de Italia e che se Maximiliano fusse visso sin a quest' hora et havesse havuta la mità dello stato che lui ha, l' haveria pigliata lui. Et dipoi se voltò verso li electori et grandi Germanici strilando che se doveriano unire tutti et con Sua Maestà andare a questa benedetta impresa de Italia, aciò una volta conquistassero quello che era suo et quello che gli era stato tenuto tanto tempo contra iustitia, et non fece mai altro che cridare Italia, Italia, cum tanta impertinentia quanto dir se po, et disse quando voi altri facevati guerra l' uno et l' altro et contra lo Imperatore, Papa, Venetiani, Franza et tutti li altri erano alhora contra dicto imperatore; sì che voi tutti hora uniteve insieme et andate contra de loro. Gurgense era appresso l' orator apostolico et era interprete a lui et a quello di Franza. Anchora dicono che Sedunense et altri hanno facto fare questa predicha.

Achille di Baglioni ora cercha de metere Horatio cum lo imperatore per gentilhomo, ma me par che questoro non lo vogliano; dicto Achille conferisce quasi sempre cum el Signor Antonino de la Rovere et anchora cum Anthonio de la Sasseta, de sorte che me fa credere sia el vero quello che me disse a questi giorni quello servitore de Joanni da Sassatello che disse che 'l Signor de Piombino era molto amico et confederato con Francesco Maria et cum la sua compagnia.

Preterea la mattina seguente de le exequie che fu alli XXIII expectando io a corte mess. Michele Todescho che già fu Mastro de le cerimonie, Sedunense suo patrone et quello messer Joanne Gaio agente del Cardinale Colonna, gli comparse certi alabardieri del Re et uno eraldo, li quali menaciorongli de butarlo in fiume et più gli volsero dare, dicendo che la mattina avanti in capella del predicto Re l' haveva represo quel frate che haveva facto l'oratione.

Ben vero è che dicto Mess. Michele cum certi altri homini da ben per spatio d' un hora represeno dicto frate de tante impertinentie che l' haveva dicto contro la Stà de N. Sre et

d'altri. Tanto che dicto Mess. Michele andò subito di sopra al Re, dove era Sedunense a lamentarsene. Dicto Mess. Michele hebbe grande paura; sì che questi barbari se porteno molto male. In Vormatia XXII (sic) Januarii MDXXI.

16.

Vicecancellarius Aleandro.

(Nuntiat. German. L. fol. 11.)

(Ex Palo Portuensis dioecesis 28. Januar. Wormatiae 9. Febr. 1521.)

-

Reverende pater Amice mi praecipue.

La lettera et opera et fatiche vostre sopra causa lutheriana sono accettissime a Nostro Signore, qui commendat in ea re studium, fidem ac prudentiam vestram, hortaturque perduretis et cum modestia ac patientia geratis sustineatisque omnia.

Havrete con questa una di cambio di 400 Ducati d'oro drizzata a Foccheri; usateli ne bisogni vostri et della causa; non dubitate vi se habbi a mancare, solo se vi advertisse a spenderli utilmente et non in cose superflue, come semo certi farete.

Havrete anchora due bolle piombate novamente fatte sopra la causa di Luther, in una est facultas substituendi a vobis petita; vederete l' una et l'altra et l'usarete prudenter et modeste, pro rei opportunitate et temporis commodo; vi è anche uno Breve a Cesare super eodem Negotio et appresso insieme XXV. copie stampate et authenticate della prima bolla, poi in una cassa di lattone grossa parecchi brevi a Principi sopra la medesima materia commendandoli di quanto fin qui han fatto et exhortando in futuro; evi fra li altri uno al confessore di Cesare, molto bono, nel modo l'avete chiesto, evi una nostra lettra a Sua Maestà in francese come ci havete ricercato, havrete in un' altra cassetta di lattone più bassa il breve con la minuta a Cesare per l'absolutione o suspensione a censuris come per detta minuta vederete.

La cedola vostra di cambio per 400 Ducati è nella Cassetta maggiore con li brevi quali sono XI. Le altre provisioni de qui vi bisogneranno avisate che non si mancherà di cosa alcuna; seguitate pur di bono animo et tutto si facci tra

voi commune consiglio et con bona deliberatione et concordia; nel resto speramo in Dio aiuterà la causa sua.

Non si potrebbe exprimere quanto Cesare per la sua santissima opera in questa causa commune, sia commendato et exaltato da Nostro Signore, et da tuttol sacro Colleggio dei Cardinali, et tutta la corte li desidera prosperità et gloria et Noi sopra tutti, così potrete fare intendere a Sua Maestà et a lei humillime raccommandarci; benevalete.

Ex Palo portuensis diocesis XXVIII. Jan. MDXXI.

Vester Frater, Vice Cancellarius.

17.

Vicecancellarius Aleandro.

(Nunciat. Germ. L. fol. 12—13.)

(Ex Senis 1. Febr. Wormatiae II.)

Venerabile Vir Amice Noster praecipue.

Havemmo visto quanto ci scrivete per la vostra di XIX del passato.

Le Bolle et Brevi, che havete ricercati già III. di fa vi si sono mandati insieme con una de cambio de 400 ducati d'oro; potrete inscrivere un di quelli Brevi al Duca Georgio di Sassonia et darglilo costì, o mandarglilo per questa via quando non fosse per venire alla Dieta; se altre provisioni bisogneranno non vi si mancherà di alcuna, state pur di bono animo, et seguitate animosissimamente, sempre però con prudentia et modestia et tutto fate insieme col protonotario et communicato consilio. Instate ardentemente appresso Cesare et quelli Signori Principi Elettori, che Cesare et essi non permettano sotto tanto Imperatore et si felice et grande Imperio et a tempo loro la Germania, quale sempre è stata religiosissima et defensatrice della Chiesa Romana et Sede Apostolica et che per tal conto è stata ornata dalli Summi Pontifici dello Imperio et della Elettione, postposta ogni altra Natione et Italia stessa, hora a posta de duo o tre scelerati ribaldi heretici declini dalla Santa Romana et Catholica Fede; et persuadeteli, che detti heretici non tanto cercano mettere

scandali nella Chiesa di Dio universale, ma di torre anche a tutti i Principi et Magistrati di Germania l'autorità reputatione et la facultà et la propria vita et stato, et excitare contra loro li populi et la plebe come è accaduto in Spagna, et fare se stessi tyranni et occupatori si del temporale come del Spirituale. Fate ogni sforzo et conato per persuadere a Cesare alli Principi Ecclesiastici et seculari che qui si tratta non solo di confondere la fede Christiana et Catholica, ma anche di ruinare loro cacciandoli dalli loro principati et Signorie, et in somma che la causa sì per la fede è commune si anche perchè quelli perfidi aspirano alla ruina et distruttione de tutti i Signori preti et laici. Non dubitate voi di fare virilmente quanto si conviene all' officio vostro et alla fede che Nostro Signore ha nella prudentia et dottrina et ardente animo vostro: Havemo Iddio per noi perchè defendemo la Sua causa, et la defensione et impresa non potrebbe desiderarsi più honesta; non siate muto appresso quelli Signori nella Dieta et ricordate loro non voglino perdere il buon nome et honore de Christiani quali i loro padri et antichi con tanta devotione et observantia verso li summi Pontifici et Sede Apostolica et con tanti loro meriti et effusion di sangue per la fede catholica hanno acquistato. Siate con Cesare exhortandolo come advocato et defensore della Chiesa Romana a provedere in manu forti; pregate Cevres et quelli Consiglieri che adiutino la causa de Iddio et la loro propria salute, excitate quelli duo Reverendissimi Signori Cardinali quali portano el capello et breta rossa per spargere il sangue per el Summo Pontifice et chiesa Romana. Continuate l'officio et commissione vostra con ogni studio ardore et efficacia voi et il Caracciolo insieme, et persuadetevi che et Dio et Nostro Signore vi saranno delle fatiche et opere vostre in questa santissima impresa retributori et premiatori et darannovi indubitata vettoria. Benevalete et comunem Dei et Ecclesiae causam viriliter defendite. Senis Kal. Februarii MDXXI.

Vester Frater, Vice Cancellarius.

Ex

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