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DELLA

LIBRARY

OF THE

VIVERSITY OF MICHIG

LETTERATURA ITALIANA

DEL CAV. ABATE

GIROLAMO TIRABOSCHI

NUOVA EDIZIONE

TOMO III. PARTE I.

DALLA ROVIÑA DELL' IMPERO OCCIDENTALE
FINO ALL'ANNO MCLXXXIII

FIRENZE

PRESSO MOLINI, LANDI, E C...

M D C C C V I.

Quanto

PREFAZIONE.

uanto più ci allontaniamo da' lieti tempi della romana repubblica, e quanto più c'inoltriamo nelle vicende della nostra infelice Italia, tanto più sterile e più spiacevole argomento di ragionare ci somministra l'italiana letteratura. Molti secoli noi dobbiamo trascorrere in questo tomo; e dobbiamo trascorrerli senza mai incontrarci in oggetto della cui vista possiam chiamarci pienamente contenti. Uomini d'abito, di legge, di lingua, di costumi diversi, ma quasi tutti barbari e incolti, Goti, Longobardi, Franchi, Tedeschi, Saracini, Normanni, innondan da ogni parte l'Italia, se ne contendon tra loro, o se ne dividon l'impero, e la riempiono in ogni parte di desolazione e di orrore. Le arti e le scienze in mezzo a si fiero sconvolgimento costrette sono o a nascondersi, o a fuggirsene altrove, e, se pur osan mostrarsi, convien loro prendere abito e portamento straniero, per non offendere lo sguardo degli stranieri signori. Noi dovrem dunque vedere la barbarie e la rozzezza sparsa per ogni dove; e se talvolta ci si offriranno alcuni gran genj che in altri tempi avrebbono gareggiato co' più dotti e coi più leggiadri scrittori, avremo il dolore di rimirarli far bensì qualche sforzo per sollevare all' antico onore le scienze, ma o soccombere nella troppo ardua impresa, o non ottenere dalle loro fatiche che un tenue e momentaneo frutto. In mezzo a si incolto e insalvatichito terreno io debbo ora aggirarmi, e spero che ognuno comprenderà facilmente quanto di noia debba io sentire nel correrlo. Questo mi giovi almeno per ottenere compatimento da' cortesi ed eruditi lettori, se in mezzo a si gran buio mi vedranno sonnecchiare talvolta, ed anche inciampare. È egli possibile il non sentirsi, fra tenebre così folte, venir meno le forze e il coraggio?

di

Prima però d'innoltrarmi, mi è sembrato opportuno trattar qui brevemente del danno che dalle invasioni dei Barbari soffri la lingua latina, e del sorgere che quindi fece la nostra italiana. Dissi di trattar brevemente; perciocchè io confesso che a cotali ricerche di origini, di etimologie, di

Tom. III. P. I.

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