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Vituno Dio, degli antichi, che credevo no daffe loro la vita, come il Sentino Idava loro i fenfi.

Uliffipona città regia di Portogallo. Oggi Lisbona.

Virtuvio architetto Veronefe, le cui ope. re vanro oggidì ancora per le mani degli uomini.

Ulubri contrada d' Italia preffo Veletri, folo memorabile per effervi stato alleva to Augufto Cefare.

Uliffe figlio di Laerte, e di Eutolia, Re delle Ifole d' Itaca, e Dulichio, onde viene perciò appellato ora Fraco, ota Dulichio fù uomo aftutiffimo e facondo, apparecchiando però i Greci l'ofte. per andare a campo a Troja defiderofo di ftarfi a cafá fi finse pazzo. Meffi però sot-to il giogo due diverfi animali arava il lito, ma fcoperta da Palamende la fua fraude con mettere davanti all' aratro uni fuo proprio figlio, fu costretto d'andare con gli altri alla guerra. Egli ancora fcoprì Achille, che ftava nafcofto, in Scito fotto abito di donna, e lo conduffe a Troja, dove fece molte opere prudente mente. Ma dopo la ruina di Troja (della quale fu gran parte) travagliata dalle borafche di mare, e da diverfi accidenti di fortuna andò diec'anni errando in varie parti, e pervenne in diverfi luoghi. Sopra che Omero feriffe l'opera famofa della Uliffea. Giunto dunque dopo molti errori naufrago all' Ifola di Feacia, e be gnignamente raccolto da Alcinoo Re ef fo gli diede, e compagni, ecommodità

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di ritornare in Itaca fua patria. Dove trovatofi, ed entrato in abito di mendico nella propria cafa foftenne dai Proci che anelavano alle nozze di Penelope fua moglie molti travagli. I quali finalmente con l'ajuto di Telemaco fuo figlio e de' fuoi paftori tutti uscife. Quinci paffato in Itaca Telegono fuo figlio nato di Circe per defiderio di vedere il proprio padre, e attaccata una baruffa co' fervi di Uliffe, effendo anch' effo comparfo alla difefa de fuoi fu da Telegonio non conofcendolo uccifo con una fpina di pe fce Trigone..

Umbria Regione d'Italia frà l'Apennino e'l mare Adriatico inclufavi però la VoJumbria perchè oggi fi chiama propria. mente Umbria il Ducato di Spoleti fra la Sabina, la Marca d'Ancona, la Rómagna, e la Toscana.

Umbria popoli dell' Umbria, così appellati da Imber, cioè dalle pioggie perchè fu creduto, che gli Umbri popoli antichiffimi dell' Italia avanzati al diluvio delle pioggie, che allagarono l'Univerfo. Umbrio, ovvero Ombrone, fiume dell' Umbria.

Umber, o Umbro fiume grande, e navigabile d'Inghilterra,, che mette nell'Ocea no Germanico, con tanta copia d' acque, che per lo spazio di molti miglia fembra più tosto un braccio di mare, che un fiume Ungheria, chiamata dagli antichi, Pannonia Inferiore; confina dal mezzo di con la Croazia, e la Schiavonia da Settentrio

ne

ne con la Polonia, e con la Vallachia, dall' Occidente con l' Austria, dall' Oriente con la Mifia, oggi Servia, e Bulga ria. Vedi Pannonia.

Unni popolo Scitico, chè già abitò nella Scitia Europea fovra la palude Meotide e dopo cangiata fede trapassò nella Pannonia a cui diede il nome d'Ungheria, avendo però prima fcorfa quafi tutta l' Europa ruinando popoli e terre a sangue, é fuoco.

Vocori monte appreffo i Rauraci alpestre, e pericolofo, dove fi ricoverarono gli Evezj fuperati da Cecina.

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Voconi popolo degli Arecomj nella Gallia Narbonefe.

Voconti popolo parimente della Gallia Narbonefe, la cui Città fu chiamata Tricorio.

Vogelo monte della Gallia Belgica, che di vide i Sequani, e i Lingoni dal Mediomatrici, e dal quale nascono l' Arati e la Mofa.

Volterra Città di Toscana pofta in un collè eminente,lontana dal mare nè gran fatto. Volti popolo della Gallia Narbonefe di là dal Rodano verfo l'Occidente, ne' quali vicini al fiume fi appellano Aracomj, è quelli, che fe ne allontanano vengan detti Tettofagi. Oggi di Linguadocca. Vofegefe Re dei parthi, e fratello di Tiri date al tempo di Nerone, il qual avendo fatto Tiridato Re di Arimenia a difpetto de Romani guereggiò con effi lungas mente, fatta finalmente pace Tiridate passò

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passò a Roma a prendere la corona da
Nerone.

Volgeffo Città di Babilonia fabbricata da
Vologefo.

Volfci popoli del Lazio oltre i Circei
che però toccano in parte la Campagna
felice.

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Volfinio Città Mediterranea di Toscana, dove prima furon trovate le mole verfali. Oggi Bolfena.

Volumnio Lucio Confole Romano infieme con Servio Sulpicio, al cui tempo piovè carni dal Cielo.

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Volupia Dea de piaceri, che aveva in Roma
un Tempieto preffo all' Arfenale, vicino
la porta Romanula.
Volufio poeta Padovano di poco pregio,
che fcriffe ad imitazione d' Ennio i fatti
del popolo Romano.

Urago nome di Platone, ab urgendo: perchè
sforza tutti i mortali alla morte.
Uranopoli Città nei confini di Macedonia
alle radici del monte Aro.

Urania una delle mufe figlia di Giove, e di Mnemofine, a cui viene attribuita l' invenzione dell' Aftrologia.

Urano padre di Saturno per altro nome Celo, a cui Saturno fuo figlio troncò i ..generali, come di fopra accenamo alla voce Venere.

Vraino Città dell'Umbria, onde gli Ur binati, oggi però vien annoverata nella Marca d'Ancona, ed è capo d'un nobile Ducato.

Urgi popoli della Sarmazia Europea confiamanti a Jazizi full' una, e l'altra fpon

da

da dell' Iftro.

Virgo Ifola del mar Tirreno poco lunge da Capraja.

Uri popoli d' India, al fiume Indo, e confinanti a' Sileni.

Uria Città della Bettica.

Uria è anco luogo d' Acarnania.

Uria è anco Città di Puglia, altramente Urco. Altri mettono Tria fra Taranto e Brindifi.

Uriolano Città del Tratto Orientale del, la Bertagna.

Urpano fiume della Daccia, che mette nell' Iftro fopra la Sava.

Volga fiume di Mofcovia, e Tartaria, che sbocca nel mar Cafpio con tanta abbondanza di acque, che rende quel mare meno amaro degli altri mari, e dopo il Nilo, e il Danubio è il maggior fiume de i ~nostri climi.ï:

Ufar fiume di Mauritania, che bagna la provincia de Nabadi.

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Uftica monte de Sabini. E ancora un' [[0la di Sicilia.

Utica Città infigne d' Affrica ful fiume Ba grada, che dopo Cartagine tenne il primo luogo era le città Affricane famofa per la morte di Catone.

Utino Città di Venezia, oggi Udene, metropoli del Friuli piena di nobiltà, e di lettere.

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Vulcano figlio di Giove, e di Giunone, il quale effendo nato brutto, non gli avendo arrifo Giunone fu precipitato da Giove nell' Ifola di Lenno, dove fe condo alcuni fu nudrito dalle Simie, e

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