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Savona Città maritima della Riviera di Ge-
Anova, altramente Sabbatia.
Sauromati. Vedi Sarmati; Giuvenale.
Fuggire okve i Sauromati mi piace.

Oggi Polachi, Mofcoviti, e Tartari. Sauro un certo fcultore eccellente appreffo Plinio.

Saffoni popoli della Germaia, che condotti dalla Regina Angela foggiogarono l'Albione Ifola dell' Oceano Settentrionale, e l'appellarono Anglia.

Scalabia Città di Lufitania, altramente detta prefidio Giulio.

Scalde fiume della Gallia Belgica ne' confini della Germania, che nel fuffo del mare torna addietro per molte ore.

Scea porta di Troja nobile per lo fepolcro di Laomedonte Re, il quale mentre durava intiera Troja non poteva effer prefa. Sceniti popolo vagabondo nell' arabia, i quali albergano in Scena, cioè in tabernacoli, o padiglioni di Cilicio, cioè fab. bricati di peli di capra ; come ne i nostri paefi fanno i Cingani.

Scevola fu fopranome di Muzio, che andato per uccidere il Re Porfenna, s'abbruc ciò la deftra. E quindi Scevolo fi chiama colui, che ufa la man finiftra in vece della deftra.

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Scamandro fiume di Troja, che nasce dal monte Ida; altramente chiamato Xanto.. Scamandro ebbe nome ancora il figlio di Ettore, detto parimente Aftianate.

Scamandra Città di Troade poco lontana dal porto Iliefe.

Scaprefula luogo famofo di Macedonia per le miniere dell' argento. In Lucano fi G 6

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legge Scaprefula, e Scipenfula. Scardona Ifola dell' Ilirico, dove erano due Città Collento, e Arba.

Scarfia Ifola dell' Egeo, poco lontana dell' Attica. Scarfia è ancora Città de' Locri Epienimidi dieci miglia lontana dal mare. Scepfi, o Scefide. Due Città della Trpade, 'una fabbricata fu la più eccelfa parte dell' ida, e chiamata altramente Palefcepfi, cioè Scepfide antica, l'altra più giù otto miglia dall' antica, dove Afcanio e Scamandro figli d' Enea, e d'Ettore conduffero ad abitare i cittadini della Scepfide vecchia. Quella picciola regione ancora, dove erano queste Città fu nomi. nata Scepfide.

Schera Ifola del mare Adriatico dirimpetto alla Tefprotia d' Epiro, altramente detta Feacia, e Corcira. Oggi Corfù; celebrata per gli orti deliziofi d' Alcinoo, ed ora per la fua fortezza effendo antemurale d' Italia, e della Cristianità.

Schinufa una delle Ifole fporadi.
Scheneo, altramentè detto Jafio, figlio d'
Abante, e padre d' Atlanta, che perciò
fu detta fchenea, e scheneida.

Scheno porto del Peloponnefo nel feno faronico, nelle anguftie dell' Iftmo.. Sceno fiume di Beozia, che bagna una Città del medefimo nome.

Sciopodi popolo confinante a' Trogloditi, che fi chiamano ancora Monosceli da una fola gamba, con la quale però corrono velociffimamente.

Scione Città di Macedonia nel Seno Termiaco.

Scipia Gittà del Lazio, onde fi derivò la Tri

bù Scipia.

Scipona Ifola del mare Adriatico; altramente Scardona, !:

Scipiode fiume della Gallia Belgica. Oggi Saldes

Sciato Ifola, e Città del mare Egeo vicino alla Tracia.

Scilace Città intorno a Cizico colonia de' Pelafgi. Scilla figliuola di Nifo Re di Megara, la quale accefa del nefando amore di Minoe che allora affediava Megara, per conciliarfelo gli portò il capello roffo che aveva tagliato al padre. Quel capello era fatale a Nifo, cioè che qualunque volta l' aveffe perduto, perdeffe infieme il Regno. Ma Minoe fprezzata Scilla, come facrilega, non volle condurla. feco. Onde ella faltata nella fua nave per feguitarlo in ogni modo, cagionò, che Minoe fattala legare da una corda la calaffe in mare giù dalla poppa. Favoleggiano i poeti, ch'ella fia mutata in Uccello, che fi chiama Ciri, cioè Lodola la quale Nifo fuo padre cangiato in Smeriglio con tinuamente la perfeguitò. Scilla fu ancora una figlia di Foreo, dalla quale innamorato Glauco Dio Marino e vedutofi fprezzato da lei, andò a trovar Circe incantatrice, chiedendole, che co' fuoi incanti la tiraffe ad amarlo. Ma Circe invaghitafi di Glauco e da lui fprezzata, infettò talmente l'acqua, in cui fcilla aveva in coftume di lavarfi, che fubito entratavi Scilla, convertiffi in un moftro. Dicefi adunque, ch'ella fa un moftro Marino; Vergine nella parte fu

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periore, Pefce nella inferiore, che ha il ventre di lupo, ela coda de Delfino, come afferma Virgilio nel terzo dell' Eneide . Omero però dice, che Scilla ha sei capi, dodici piedi, e che abbaja come un cane. o Per la verità è un gran faffo nel mare Sici liano dirimpetto a Cariddi, che vedendolo di lontano, pare che egli abbia figura umana, e per l' onde che percorenIdolo vi fi rompono, rappresenta l'abbajamento de cani. Oggi fi dice lo Sciglio. Sciro un' I fola dell' Arcipelago, dove Achil ste fu nafcofo dalla Madre in abito di Donna, perchè non foffe chiamato alla guerra Trojana. Vedi fopra a Deidamia. Scirone uno Affaffino in Attica, il quale fedendo in uno fcoglio coftringeva i foreflieri a lavargli i piedi, e adorarlo. Il che facendo effi li gettava nel mare. Te. feo uccife coftui, ed è fama, che le fue offa fi mutaffero in faffi, ché da lui s'appellarono Scironi.

Scirti popolo dell' India, che in luogo di nafo tiene folamente due fori.

Soire figliuolo di Giove, che fu il primo, che inventaffe l'arco, e le faette. Scitia regione ampliffima Settentrionale, e barbara diftefa dall' India fino alla Germania, che da un lato ha il mar Maggiore, dall' altro i monti Rifei: Quindi Scitico. Ella divide in due parti cioë d'Europa, e dell' Afia, e porta varj nomi, che fi fono portati ai luoghi loro. Scitone un'uomo, che fecondo le favole fi trasformava a fuo talento in maschio, e in femina..

Scitopoli Città della Ragione Decapolitana

di Soria, così detta da gli Sciti, che vi furono condotti ad abitare, mentre da prima dalla nudrice di Bacco era chiamata Nifa.Soitopoli è ancora città della Libia. Scitotauri popoli della Scitia abitatori de monti della Regione Taurica. Scillaceo Città negli ultimi confini della Calabria. Oggi Squillaci. E capo di Squillaci il fuo promontorid..

Scilleo promontorio del Peloponnefo, dove Scilla, fu gettata in mare. Oggi Capo Siali fi

Scillante Città dell'Acaja donata dagli Spartani a Sero.

Scilluro un'uomo, il quale lafciando alla fua morté ortanta figlioli mafchi, fi fece portare avanti un mazzo d' afticelle " porgendolo a ciafcun di loro, perchè il Tompeffe intiero, ebbe per rifpofta da effi effere ciò cofa impoffibile. Onde egli tratte le fuori del faciò a una a una, é rompendole; venne a perfuader loro la concordia che dovevano tenere infieme per effere invincibili, dove difunendofi di loro farebbono diventati deboli, ed efpofti alle ingiurie e allo fprezzo. alfruti. Scira fu una fefta degli Ateniefi nella quale tendevano padiglioni, e facevano fcene.

Scenofegia fu detta ancora la festa de” tabernacoli, e delle Scene, che facevano gli E brei con le foglie degli alberi, in memo«. tia della torhata d'Egitto in palestina. Scirondinacia Mola fecondo Plinio di gran dezza incognita; altri la chiamarono offi cina del mondo per la gran copia d'uo

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