Imágenes de página
PDF
ePub

dio, che ebbe da far con la madre. Menes, o menete fu il primo Re dell' Egitto a cui tempo l'Egitto trattane la Te baide era tutto paluftre.

Meneciade chiamoffi Patroclo figlio di menecio, e amico d' Achille.

Meneco fu un Gentiluomo Tebano, figliuolo di Creonte, il quale fu poi Re, dando una fieriffima batteria gli Argivi a Tebe, Tirefia indovinio diffe che la città farebbe stata prefa, fe qualcuno della progenie di coloro, che erano nati de i denti del ferpente ucciso da Cadmo, non fi dava la morte. Per tanto meneco ftando in piedi fopra la muraglia, li passò con la propria fpada da un canto all' altro, e lafcioffi cader fra nemici, i quali vedutolo fubitamente partirono. Vedi Stazio nella Tebaide

Mantore fu um torniatore, e intagliatore, /che faceva de' vafi belliffimi a maraviglia.

Menafteo fu un capitano valorofo, che infieme con Adrafto, e Tideo fu alla guerra in Tebe..

Meneftemo fu una Ninfa così appellata dal rammemorarfi.

Menio figliuolo di Licaone, il quale bef feggiando infieme col padre (prima che foffe trasformato in lupo) Giove fu da lui fulminato e morto. Memifmini popoli così appellati, perchè vivono di latte di Cinocefalo le cui mandre mantengono, uccidendo i mafchi fuor che quelli, che ferbano per la tazza. Plinio. Menlearia città di Spagna; oggi marcia.. Me

[ocr errors]

Menecia, l'ultima città de' Focefi verfo l' Occafo.

[ocr errors]

Mentre uno de' compagni d' Eneo. Menone foffifta arrogantiffimo a' tempi di Socrate. Menofilo eunuco di mitridate, e custode di una fua figlia; trovandofi affediato, in una fortezza da Prifco, veduto che già trattaffero i di fenfori d' arrendersi, uccifa prima la Donzella, perchè non fof. fe rapita, e violata, uccife dopo ancora fe fteffo.

Menifca città de' Vardulori nella Spagna Tarraconefe..

[ocr errors]

Menocaro fiume, che fi fcarica nella palu

de mentine.

Meate cofa è

[ocr errors]

città di Spagna nella Celebrata

Mentefa

Mentori furono popoli dell' Illirio. Mentirna città de' Sauniti nell' Italia . Onde mentirneo.

Mano Sannite, il quale amando oltre modo la folitudine, per non ftare gziolo governava le api.

[ocr errors]

D

Menuti è Contrada d'Egitto non lontana da Canopo, i cui abitanti s'appellano menutiri.

Menuzi Ifola del mare Etiopico, oggi Madagascar

Mefite, o mefiti, che latinamente fignifica Pezza di Terra folforata; penfano alcuni che, foffe un Dio conneflo a leucotoe, come è Adone a Venere, a Diana Virbo. Altri la prendono per Giunone, cioè per l'aria. E perchè ogni puzza nafce dall' aria corrota; così mefiti farà fecando la ftolta gentilità la Dea dell'aria a L 4

puz

puzzolente. Così fcrive Servio. Mera fu Sacerdoteffa di Venere appreffo Stazio mera fu parimente figlia di Preto, e Ad' ozia, la quale feguitando Diana alle caccie, fu da Giove in fembianza di Diana oppreffa. Quinci chiamata da Diana, e paurofa di qualche novella infidia, non volendo obbedire fu dalla Dea faettata, e uccifa. E fu pofcia cangiata in cane.

Mercurio figlio di Giove, e di maja così appellato dalle merci, delle quali vien creduto prefidente. Egli porta appreffo i Poeti vari nomi effendo ora appelláto Ligio, ora Argifonte; ora Nomino, ora Cilleria. Oltre a quefto di tre altri mercurj fi fa menzione, uno figlio del Cie lo, e di Dia, un' altro di Libero, e di Proferpina, e 'l terzo di Giove, e di Cilene, il quale è fama, che per aver' uccifo Argo fuggendo in Egitto infegnaffe le lettere a quei popoli. Tutte quefte cofe però fi riferifcone a Mercurio figlio di maja; Gli danno l' ali a piedi, e al capo per fignificare la velocità delle parole per l'aria. E fi chiama interprete, e meffaggiero degli Dei perchè per mezzo delle parole fi manifeftano penfieri. Fu detto dio dell' Eloquenza, perchè fi credeva, che influifle a gli uomini il parlar bene. Fu creduto ancora il dio de' mer. canti e della palestra de' ladri. Egli trovò la Lira, Generò Ermanfrodito di Venere fua forella. Liberò Marte di prigione. Uccife Argo. E legò Prometeo nel monte Caucafo.

Mercurio appellato Trifmegifto, cioè trè

volte grande, fu Sacerdote fommo, fapientiffimo Filofofo, e Re potentiffimo del quale fi leggono ancora molte opere degne.

Mercurio fi chiama ancora uno de' fette Pianeti, il cui corpo effendo il più picciolo di tutte le ftelle ftà fempre fotto i rag gi folari, da quali non s'allontana mai più di trenta otto gradi. Chiamafi però dagli Aftrologi radiante; e fi finge ancc-. ra incendiato, e adufto per la fua vicinanza col Sole. Cicerone numera cinque mercurj, de' quali puoffi vedere nel libro della natura degli Dei.

Mercuriali furono i sacerdoti inftituiti in onor di Mercurio, e mercuriali, o Etme fi chiamavano le fefte fatte ad onore del medefimo mercurio. Mercurio chiamano gli Alchimifti quel metallo, che volgarmente fi dice Argento vivo; col quale fanno di maravi gliofe efperienze, e perdono il fenno, e l'oro in promettersi di poterlo fermare per affiffarne l'oro.

Merione fu il carrettiere d' Idomeneo, e con effo Capitano delle navi, di Candia paffarono a Troja.

Merito è un monte di Tracia, appreffo Plinio.

Mermero fu uno de i Centauri.

Mermeffo fu città di Trojade patria della Sibilla Eritrea Altri però fcrivono, che nafceffe in Eritre città della Jonia. Meroe Ifola del Nilo appreffo gli Etiopi, nella quale foleva fignoreggiare una femmina. Ivi fono anche Donne con le mammelle grandi. E' doviziofa d'oro, I s d'ar

d'argento, di rame, di ferro, e d'avo rio. E fupera di grandezza tutte l'altre Ifole del Nilo, che vengono numerate fino a fettecento come quella che è longa tre mila, e larga mille ftadj.

Merope una delle figlie d' Atlante, e di Platone, della quale fi favolleggia, che per efferfi ella fola delle forelle maritata a Sifife uomo mortale, dove tutte l'altre maritarono in Dei e la fua ftella fra le Plejadi fia più di tutte l' altre ofcura. Meropia è una delle Ifole Cicladi, oggi Sifano.

Merope è anche Ifola dell' Arcipelago vicina alla Caria; che fi chiama ancora Cos, e volgarmente Lango.

Merope è parimente un'uccello celebre per la fua pietà verfo i propri genitori i quali appena atti al volare pafce delle fue fa tiche. E nemico dell' Afpi, e le confuma onde viene appellato Apiaftre. Merope fu ancora uno de i giganti, che volevano guerreggiar con Giove, e dal quale appunto fi favoleggia, che foffe appelIata Merope l'Hola Cos

Meropo è un monte di grecia vicino alla Teffaglia; tutto diruppato è cavernofo onde una voce fola rende gli Echi moltiplicati

Mero è un monte ne' confini dell' India alla cui radice Dionifio paffato in quelle parti fabbricò la città di Nifa. E quindi trassero i Greci la favola, che Bacco nafceffe dal fianco di Giove, perchè mero grecamente fignifica quella parte dell' uomo che s'avicina alla cofcia da una parte, e dall' altra del ventre.

Me

« AnteriorContinuar »