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euni voglino foffe da gli Ebrei appellata Ramata. Oggi Liche.

Laomedonte Re di Troja figliuolo d' Ilo, e padre di Priamo il quale fufpergiuro, perciochè denegò ad Apolline, e a Nettuno, che avevano fatto le mura di Troja il danaro promeffo loro con giuramento. Laonde quelli efpofero Efione fua figliuola ad effere divorata dalla balena, la quale Ercole, uccifa la beftia, liberò venuto a patto, che il Re gli daffle in premio alcuni cavalli famosi. Ma non fatif facendo alla promeffa Ercole diftruffe Troja, e uccife il Re, maritando EfioThe a Tefeo Laodomia figliuola di Bellorofonte, e di Afchimene la quale effendo belliffima, Giove fe ne invaghi, ed hebbe di lei Sarpedone Re di Licia. Fuun' altra Ladomia moglie di Protefilao, la quale amò tanto il marito, che intela la fua morte fotto Troja, non volle più vivere, e defil derando almeno di vederlo una volta an cora prima, che moriffe, le che moriffe, le apparve l' ombra di lui, alla quale abbracciata spirò l'anima. or

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Laponi fono popoli della Scandinavia fotto la Corona di Svezia, barbari, e fieri, e attendeno oltre modo alla Magia. Offufcano l'aere coloro incantefmi, eccitan do tempefte rendono gli uomini immobili, vendono il vento a' Nocchieri, e fi fervono de' Demoni a prezzo.

Lara, o Laronda Ninfa latina, alla quale, perchè aveva palefati a Giunone i fuoi furti amorofi, Giove tagliò la lingua, e commandò a Mercurio, che la conduceffe

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ceffe all' Inferno, il quele ebbe di lei due gemelli appellati

Lari, che furono dalla ftolta gentilità adorati come Dei domeftici; avendo facra to loro il focolare. Altri volendo che quefti foffero i Genj, l'un buon e l'altro cattivo, che dicevano affifterea gli nomini. Altri fi confondevano co' Dei Penati. Il Tempio de Lari era in Roma nelal via facra. Scrivono alcuni, che l'ufo di adorare quefti Lari nafceffe da quello di fepellir i morti nelle proprie cefe. Lario, è un lago d'Italia alle radici dell" Alpi, oggi lago di Como nel quale ogn anno nel nafcimento delle vergilie & veggono de' pefci con le fcaghie fpeffe e caute a guifa di chiodi di calzolaj, nè più dopo quel mefe apparifcono. Plinio.. Larino figliuolo di Fanno, e della Ninfa Marica, che regnò nel Lazio, e fu pa dre di Lavinia, che fu moglie di Enea.. Efiodo dice, che foffe figlio di Utiffe, e di Circe, il che non puoffi accordare co tempi, fi che poteffe avere una figliudJa nobile quando Enea venne in Italia, mentre non poteva ancora effer nato, o fe nato di poco tempo quefto Latino che però fi dee credere diverfo Latino, che ne racconta Virginio

Latio, è il Regno de Latini, che oggi comunemente fi chiama Campagna di Roma, per diverfificarla da Campagna felice, oggi Terra di lavoro. Alcuni vogliono, che prendeffe il nome da Latino, altri dall' effervifi nafcofto Saturno allora che fuggì di Creta abitarono già, ed Decuparano il Lazio, gli Aborigivi, gli

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Arcadi, i Pelafgi, gli Arunci, i Rutuli, e di là da' monti Circej Volfci, gli Ofci, gli Aufoni, che tutti dal Lazio funono chiamati comunemente Latini. La glorie di quefta regione, da cui nacque Roema capo del mondo, meglio è tacerle af-Offatto che accennarle

Larmo, è monte di Jonia, altri dicono, della Caria, nel quale fi favoleggia che la Luna bacciaffe Edimione, che dormiva. Di quefto monte Latino fcrive Ari. ftotele, che gli Scorpioni vi uccidono i paefani, e non toccano i foreftieri. Leterano fu un Gentil' uomo Romano uccifo da Nerone, nel cui palaggio abitò dopo Coftantino Magno, e fu cangiato nella Chiefa, che s' appella Lateranefe. Lariffa Città di Teffaglia, dalla quale Achille è chiamato Lariffeo. Laffa fu anticamete chiamata l'Ifolad' Ancro Laffema Donna di Mantinea, così invaghi

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ta dalla Filofofia, che veftita da uomo passò in Atene ad afcoltar Platone. Lafo fu il primo, che fcriveffe di mufica e riportaffe vittoria nella compofizione de' Dittirambi.

Latona figliuola di Ceo Tiranno, e madre d' Apolline, e di Diana; Onde Apollo fi chiama lato, ovvero latonide, è Diana s' appella latonia, ovvero latoide. Latreo fu uno de' Centauri

Laticlavi erano appellati i Senatori Romani dalla vefte che portavano,nomata Laticlavo, Lauce Ifola di Ponto dirimpetto alle bocche del Boriftene, chiamata altramente Achil lea dalla fepoltura d'Achile.

Laverna, fu nome di Dea appreffo: i Ro

mani, alla cui tutela ftavano i ladri, che da lei furono appellati Lavernioni. Quindi Lavernale fu chiamata una porta da Enea.

Lavinia figliuola del Re Latino, e d'Ama ta per la quale Turno, ed Enea combatterono, e rimafo, morto Turno, fu spolata da Enea.

Lavino o lavinio, fu una città in lazio, la quale fi chiamava ancora laurento, e lau rolavino, fi crede effere ftato ove è civi tà indivina, Caftello de' Colonnefi. Larenti, erano detti i latini da laurento città, che pur' ora dicemmo effere chiamata ancora Lavino.

Laurero, o Loreto, e un Caftello della Marca, dov'è un Tempio celebratiffimo di Santa Maria Vergine, in cui s' afferma effer la camera di Maria portatavi da gli Angeli.

Laurentia, fu moglie di Pauftolo paftore la quale nudri Romolo, e Remo esposti ad effere divorati dalle fiere, e perchè facendo copia di sè fteffa a molti veniva ap pellata lupa, fu dato luogo alla favola, che foffero quei fanciulli allevati da una Lupa.

Lacifarma città della Savoja al lago lemano, oggi Lofana.

Laufo figlio di Numitore, e fratello d'Ita la Silva, uccifo da Amulio, dopo la fcacciata di Numitore: Laufo fu ancora fi glio di Mezenzio uccifo da Enea mentre voleva difendere il padre ferito.

Lea è un' Ifola delle Spora di fopra Creti mentovata da Plinio.

Leandro giovine d' Abido nell' Ele ponto

innamorato d'Erò Donzello di Sefto, pafsò più volte a nuoto da Abido a Sefto, e finalmente una volta gonfiatofi il mare vi reftò fommerfo.

Leacro figliuolo d' Atamante ; ed uno il quale fu dal padre divenuto furiofo am. mazzato in vece d'un cervo, il che veduto da Ino preso Melicetto l'altro figliuo lo y con ello gittoffi in mare.

Leca moglie di Tindaro Re di Jeconia, con cui fi dice Giove aver giacciuto in forma di Cigno, e fi favoleggia quella aver prodotto due ova, d'uno de' quali nacque Polluce, ed Elena immortali, dell' altro Caftore, e Clitenneftra mortali; Onde avviene, che Caftore e Polluce fi chia mano Dei. Lemano, è lago della Gallia, non lontano dal Rodano, oggi fi chiama lago di Gi

nerva.

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Lemurie erano fefte celebrate il mefe dil Maggio per placare i Lemuri, cióè gli fpiriti di Remo vaganti di notte, altrile chiamano Remurie.

Lenno, Ifola nell' Arcipelago una delle Ci cladi, nella quale fu nudrito Vulcano, che però fi dice Lennio. Anche Lennide cioè Donne di Lenno, le quali venute in odio a Mariti effendo effi da una lunga, guerra tornati, furono tutti una notte da loro uccifi fuor che il padre d' Ififile, che fù da lei conservato.

Leneo fi chiama Bacio da lenos, che fignifica corcolo, ovvero lago.

Leocià fu ftatuatio nobiliffimo, di cui fi celebrano il Ganimede rapito dall' Aquila, Autolico vincitore nel Pancrazio,

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