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le ho visto la grande instanzia mi fa de queste galere et schiavi, acciò che con esse possie eseguire la generosa et cristiana determinazione sua de soccorrermi ad ogni modo. A quanto io promesse a V. Ex.a a boca et per lettere dimandarli non e alcuno qui che non sapia che io era per complir con effeti quando l'armata sopra giunse ne si era possuto prima aspetando le due galere che mandai a levar la compagnia della Cerda, che giunsero'l giorno avanti, et gia aveva fatto imbarcar tutti le schiavi abile et inabile al remo et non partirno per il tempo, che si come fù contrario a noi cosi fù prospero ai nemici, che le portò qui in tempo ch'io prometto a V. Ex. che non tenemo puoco obligo a Nostro Signore Iddio di essersi trovati le galere in porto, perch'oltri il servicio che s'a cavato et cava ogni giorno dalle ciurme avendo a reparar in tanti luochi de troppo gran mancam.to ne seriano slate le gente de capo, con una parte de quali et con alcuni isolani me trovo in questa fortezza senza un soldato avendoli repartiti tutti neli altri, ducento alla città, cento cinquanta alla Sengle, cento al Gozo et cinque cento a S.' Elmo, cioè le dui compagnie de spagnoli et la italiana del Mas.

Alla città sono necessarissime perche senza essi li cittadini l'abandoneriano et abandonarla nonne conviene per che oltre la vergogna non saria senza danno per le anime inutile che vi sono dentro, che non potriano salvarsi, ne mancaria quella via d'aver soccorso de dove e piu certo sbarcandolo in quella costa de levecchio, che per questo porto dove e continua guardia, che rende incertisimo l'intrare et tanto piu'l uscire specialmente le galere.

Alla Sengle saria bisogno piu gran numero si com e grande de circuito per il disigno ch'io presento fanno de rubarlo de notte con barche che hanno portato al campo presso la Marza a questo efetto. Dal Gozo no se puossono levar quando ben

vorriano, ne se puoteva smantelar quel castello senza lasciar gran comodità al inimico. Or veda V. Ex. con qual soldati potrò io socorrer a S. Elmo in un bisogno che de giorno in giorno me vengono mancando se non de isolani che mai hanno visto guerra et de huomini de mar che non sono a proposito per rebutar assalti et guerreggiar come conviene in una fortezza tale quale e S.' Elmo, che e la chiave de tutto, et dove siamo pochi restaeriamo del tutto soli, et per tali mancamenti de genti e stato bisogno dar arme in mano alle fuorzatti et de buona voglia, di modo che mandando fuori le galere con cincuenta huomini de capo che non se potria de manco per guardia di schiavi resteriamo talmenti che a troppo gran risico meterei questo luoco, e massime arribando Dragut con qualche forze davantaggio, benche non puono esser molti, vorrà presumir de tentar qualch'altro luoco et darne piu travaglio. V. E. dunque vede chiaramente che i tempi et la necessità m'hanno storbato questo et non la volontà o altro disegno che si puossia murmurar da maligni, i quali vederanno per efetto ch'ogni altra cosa se farà da noi che fuggir la morte per via di queste galere o d'altro.

a

Io ben spero che V. Ex. intendendo quanto le scrisse supra il remandar le nostre due galere che ne portino almeno i soldati che sono in Siragusa l'averà fatto spedir con la diligenzia che sa esser bisogno, et anchora provistome davantaggio considerato il mancamento che ne puo dar la absenzia de quelle altre galere, et cosi aspetto con desio saper antiveder il effeto, cioè che ne mandi un migliaro de huomini al manco con sei o sette galere che le venghino a sbarcar Almuxara o a Antofea, acciò io possia subito mandar fuora le galere si come in efetto desidero et desiderai sempre non me. no che V. Ex., la quale non avendo anchora provisto potrà provedere la supplico in modo che lei possia aver questi

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fuorzi de piu et noi tener il nimico tanto abbada che non risca con cosa alcuna fin che V. Ex. li verrà soprà. Et le dico liberamente che senza soccorso de mille fanti al manco non debbo ne posso scacciar fuori le galere per che saria troppo evidente la perdizione nostra, anzi in tutti modi poi che e necessario l'abbiamo con diligenzia, si come 'l'inimici non mancano in far la strema doppo che cominciorno hier matina a bater S. Elmo de 18 pezzi con tanta furia che gia si vede la gran potenza di loro artelaria, che gia a levato le difese del cavalier, et come sia quella fabrica de trista materia non puo esser che in brevi giorni i nostri non siano sepeliti delle ruine tanto e stretta quella piazza, et questa notte hanno guadagnato la contro scarpa verso'l terrapieno de fuori verso Marzo Muxete che vidi V. Ex.2, ne da essa puossono esser scacciati ne dal fianco, ne da S.' Angelo de modo che non tarderanno a esser sul foso. Nostro Signore Iddio ne done le forze a tenerli fuori quanto e bisogno, si come spero nel suo divino aiuto che li terreno piu longamente che non pensano.

Non lasci de considerar V. Ex.a l'inconveniente che mena seco il tempo con una longa et rinforzata bateria, et si per caso se prendesse, il che non averà gia per colpa dei nostri, che so certo la defenderanno quanto se puossia defender, non sarà piu a tempo soccorso alcuno facendosi i nimici proni delle dui porti mediocre potenzia ma breve ne assecurerà la vittoria, e non bisogna retardarlo piu che per le 20 del presente al piu per che altrimenti dubito che poco servirà poi, et anchor che V. E. mi dice che disingannato de non poterne socorrer senza queste galere levarà mano dalle spese grande che fa ogni giorno, quando non di meno averà inteso l'esser di questa armata so certissimo che non solamente non se refrederà ma riscalderà de piu in piu a cosi degna et comoda occasione si ben le mancasero queste et altre

tante galere che non ha da competere con tanto gran fuorza come ella se persuade, essendosi gia fatto conoscer avanti heri che pasorno avanti il porto in numero de setanta fra galere et galeote, et non piu, nel che fecero tutto il suo sforzo, per che quel giorno non fecero rumor in terra che pareva dormisero, essendosi imbarcati tutti i vogatori et gran parte de loro per mostrarse piu potenti che non sono.

Di tutto informerà a V. Ex. il presente Jo. Thomasio Caro presso il quale ha esequito molto complitamente quanto aveva in comisione da mar dove et anzi fatto molto de piu per che dopo di esser in tratto qui vento a avisarni lo remandai fuori et e retornato informatissimo d'ogni particular. Io vorrei poterlo recompensar tanto quanto merita un servizio simile. Suplico V. Ex.a in modo che egli conosca la mia racomandizione esserli giovata apresso di lei tanto quanto spera per che e huomo da farne stima. Et rimettendome a esso non diro altro, aspetando'l soccorso che le domando con quanta instanzia posso de questi mille fanti o almeno delle nostre due galere, le quale se remanderanno subito per che altrimenti non potrei se non dubitare de qualche grande inconveniente, al quale e in mano de V. E. de proveder per questa via si come son certo farà poiche cosi cristiana et valorosamente a abracciato la difesa nostra, in la quale Nostro Signore la farà inmortale in cielo et in terra, liberando non solo questa religione ma la cristianità tutta de questo fragello. Da Malta a di primo de giugno 1565.

Copia de letra coclánea de la carta de D. García de Toledo al virey de Nápoles de 2 de junio de 1555.

Le envía unas cartas del gran maestre.

(Archivo general de Simancas.-Estado, legajo núm. 1054.)

ILMO. SEÑOR:

Todos estos dias he scripto largo á V. S.; no lo seré en esta, esperando respuesta de las mias. En Malta me paresce que cresce la sed, como V. S. verá por esas cartas del maestre, cuyos originales van con esta, y por no detener este correo no he querido trasladarlos. Van en ese pliego de S. M. V. S. le mande abrir y leerlos, y tornar á cerrar la carta que á S. M. escribo, y con el sello que en esta va se podrá tornar á hacer el pliego, y cerrar la carta y mandar despachar con la brevedad que V. S. pudiere este correo.

Despues de estar en las manos de Dios esta gente, no les veo otro socorro sino el que de manos de V. S. y de las mias les puede venir, con dar V. S. la gente y yo las galeras, yendo por su capitan en esta empresa. V. S. es cristiano y prudentísimo, y pues otras veces ha remediado lo de poniente, no le queda agora sino remediar lo de levante, y si stuviese ahí mi padre, confunda Dios mis hijos, si con mayor voluntad ni amor le dijese mi parescer. V. S. es sabio y no lo ha menester de nadie. Si se determinase en querer hacer este socorro, pues yo no puedo en todo este mes hacelle, aunque quiera, podria V. S., si le paresciese, ganar todo este tiempo con enviar al condado de Tirol á levantar los tres mil tudescos ó la parte que quisiese para seguridad de lo de ahí,

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