Storia di Milano, Volumen 2

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Página 157 - Montano ne' suoi precetti sempre instillava nel cuore de' suoi nobili alunni l'odio contro la tirannia, la gloria delle azioni ardite, la immortalità che ottiene chi rompe i ferri alla patria e la rende libera e felice. Egli animava gli alunni suoi a mostrare una virile fermezza, ad amare la vigorosa virtù, a cercar fama con fatti preclari. Poiché co...
Página 62 - Il seguito delle sue imprese sempre più fece palese il suo animo, poiché trascurò tutte le occasioni, e lentamente progredendo lasciò sempre tempo ai ducali di sostenersi.
Página 126 - Erano i nostri tre secoli prie;» agresti, rozzi, ma generosi, guerrieri e affezionati alla patria. I loro discendenti , degradati nella servitù di cattivi principi, sembrano un'altra nazione; e perciò il Secretarlo Fiorentino ebbe a dire : Pertanto dico che nessuno accidente ( benché grave e violento ) potrebbe ridurre inni Milano o Napoli libere , per essere quelle membra, tutte corrotte.
Página 265 - ... aiuto dei suoi; dai quali molte volte per la confusione della battaglia, e per le tenebre della notte, era stato abbandonato : di maniera che il Triulzio , capitano che aveva vedute tante cose, affermava , questa essere stata battaglia non di uomini, ma di giganti; e che diciotto battaglie, alle quali era intervenuto, erano state, a comparazione di questa , battaglie fanciullesche. Né si dubitava che , se non fosse stato l...
Página 201 - Savoja, i marchesi di Monferrato e di Saluzzo, il cardinale Orsini. Una festa di ballo terminò quella giornata. Il re, sempre cortese e affabile, accettò di levare al sacro fonte un bambino del conte Lodovico Borromeo; andò a visitare la contessa Bona Borromea, partoriente, al di lei giardino fuori di Porta Tosa; volle darle in dono una collana d'oro del prezzo di cinquecento ducati , e volle cenare da lei. Lodo1 Dove oggidi stanno i Teatini. 5 Quaranta iinniscile milanesi non già dell
Página 116 - Io non entrerò a descrivere i fatti d' arme , inutile materia per uno storico a cui preme di conoscere lo spirito dei tempi, l'indole degli uomini, lo stato della società, e non di stendere i materiali per una tattica di poco profitto, atteso il cambiamento accaduto nella maniera di guerreggiare: basta dire che il conte Sforza in ogni parte si presentò abilissimo generale nel postare il suo campo, nel prevenire il nemico, nelle marcie giudiziosamente condotte, nel cogliere il momento per attaccare,...
Página 141 - Il torrente Molgora vi passa sotto con un ponte di tre archi di pietra. Il Lambro vi sbocca dentro ad angolo retto ed a foce aperta con tutte le piene, e si scarica dalla parte opposta. E comunque so lamente più tardi, cioè nel 1497 mercé il genio di Leonardo da Vinci, quel canale sia stato introdotto nella fossa della città, nullameno anche prima parte dell...
Página 140 - Adda ("), che fu chiamato naviglio della Marlesana. Le principali .difficoltà del progetto erano di derivare un ramo perenne d'acqua dall'Adda in un luogo di corso assai rapido, di continuare per alcune miglia il nuovo cavo in una costa sassosa e di attraversare con esso il fiume Molgora e il fiume Lambro. Questo canale è sostenuto da principio da un argine grandioso di pietra sino ali' altezza di 40 braccia sopra il fondo dell'Adda.
Página 173 - Pendone , pregandolo acciocché volesse allontanare il re Carlo dalla impresa e promettendogli di essere pronto dal canto suo a guarentire a Lodovico tutto quello che più gli fosse piaciuto pel milanese. Il conte Carlo di Belgiojoso da Parigi volò in cinque soli giorni nella...
Página 203 - Re, di accordare ogni dispensa, e « che tutte le grazie, donativi, privilegi o editti di gi viti stizia o di polizia emanati dal trono, fossero di nessun « valore, se non venivano interinati dal Senato. « Comandò che qualunque sentenza del Senato si ese« guisse, e che gli atti fossero in nome del Re (14). « Al Sonato medesimo affidò la scelta de...

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